Donetsk – Ancora vittime civili in Ucraina orientale: almeno tredici persone sono morte e decine sono rimaste ferite nell’esplosione di un proiettile di artiglieria a una fermata di un filobus a Donetsk. Lo ha riferito l’amministrazione della città.
Il massacro, in una settimana di estrema violenza nella regione, segue di appena qualche ora la riunione a Berlino tra i ministri degli Esteri di Ucraina, Russia, Germania e Francia, in cui Mosca e Kiev hanno raggiunto accordi parziali che potrebbero sbloccare il negoziato e riavviare il processo di pacificazione nella parte orientale dell’Ucraina.
Kiev intanto ha accusato i separatisti filorussi: “I terroristi hanno attaccato un filobus”, si legge in un comunicato diffuso dal ministero della Difesa, in cui viene usato il termine con cui le autorità ucraina indicano i ribelli. “I terroristi hanno bombardato la linea di trasporto pubblico dalle aree della città controllate dalle milizie”. La missione speciale dell’Osce nell’est dell’Ucraina ha inviato un gruppo di osservatori sul luogo del sinistro.
Da parte sua il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, chiede un’indagine con l’Osce su quanto accaduto. Lavrovo parla di una “provocazione volta a minare gli sforzi per ottenere una soluzione pacifica della crisi ucraina, in particolare il progresso delineatosi dopo l’incontro in formato Normandia a livello di ministri degli Esteri” a Berlino. “Diventa evidente che le vittime umane non fermano il ‘partito della guerra’ a Kiev e i suoi protettori stranieri”, dice.