Cellole – “Non ho alcuna intenzione di infierire contro gli amministratori destinatari degli avvisi di garanzia per depurazioni delle acque mai effettuate, non spetta a me farlo. Ma ancora una volta sono orgoglioso di precisare che il Comune di Cellole è fuori da certi scandali”.
Esordisce così il sindaco di Cellole, Aldo Izzo, in quanto Cellole è una della realtà che ancora può vantare salubrità dell’ambiente e del mare, anche grazie al depuratore che funziona da anni.
“Da diversi decenni – continua Izzo – tutto il territorio cellolese, mi riferisco anche alle nostre frazioni, convoglia le proprie acque nell’impianto di depurazione di Baia Domizia. Questo è stato realizzato negli anni ’80, fortemente voluto dall’allora sindaco di Cellole, il compianto Lorenzo Montecuollo, e da quel momento non ha mai smesso di funzionare, garantendo l’integrità delle acque del nostro mare”.
La stessa cosa non si può dire invece per altri Comuni della provincia di Caserta, alcuni dei quali anche limitrofi a Cellole, che in questa settimana sono al centro di un polverone non indifferente. Proprio nei giorni scorsi, infatti, diversi sindaci sono stati raggiunti da avvisi di garanzia, per la mala depurazione delle acque.
L’inchiesta scattata nel 2011 e conclusasi nel 2013 avrebbe evidenziato pesanti danni a corsi d’acqua nei quali gli enti interessati sversavano scarichi fognari non adeguatamente depurati. I sindaci indagati, fra le altre cose, sono accusati di aver violato gli obblighi connessi alla propria carica omettendo di procedere al trattamento delle acque fognarie e determinando un inquinamento dei corsi d’acqua nei quali confluivano le fogne del paese.
Tutti hanno in comune, secondo l’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, la scarsa attenzione per l’ambiente e quindi per la salute dei cittadini. Alcuni dei ventuno Comuni, coinvolti nella vicenda, non hanno addirittura mai avuto un sistema di depurazione.