NAPOLI. La Guardia di Finanza ha tratto in arresto due ispettori del lavoro, Nunzio Petrone, 51 anni,e Michele Aliberti,58, della direzioneprovinciale di Napoli, accusati di concussione, corruzione, falsità in atti pubblici, occultamento di atti, omissione di atti dufficio, minaccia.
Coinvolti nell’indagine, condotta dalla procura partenopea, anche alcuni consulenti del lavoro che hanno ricevuto la visita dei finanzieri nei propri studi professionali.
L’attività investigativa ha avuto inizio durante un controllo eseguito da Petrone alla “Fire Control srl”, una società sottoposta ad intercettazioni telefoniche poiché già sotto inchiesta per altre vicende: lo scorso anno, infatti, l’amministratore fu arrestato per corruzione e turbativa dasta in merito ad alcune gare dappalto del Comune di Napoli, dellAsl 1 e del Consiglio regionale. Proprio dalle intercettazioni telefoniche emergeva la “persecuzione” posta in essere dall’ispettore del lavoro e dai suoi colleghi.
Durante le perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, sono stati rinvenuti documenti riguardanti ispezioni mai registrate presso la direzione provinciale del lavoro, e quindi arma di ricatto degli ispettori verso imprese e commercianti. Infatti, dal confronto con i fascicoli “fantasma” e quelli poi registrati sono emersi accomodamenti economici verso gli imprenditori controllati, che in cambio avrebbero corrisposto somme di denaro. In casa di Petrone gli inquirenti hanno trovato buoni fruttiferi e titoli per un ammontare superiore a 700mila euro, cifra che va ben oltre le effettive disponibilità economiche dell’indagato. Nel gennaioscorso a Petroneerano stati sequestrati500mila euro in titoli e altri 600mila in beni immobili.