CASERTA. I cinquanta dipendenti del pastificio Chirico di Teverola si sono riuniti martedì mattina nellaula consiliare della cittadina aversana…
… per un incontro a cui hanno partecipato il deputato del Pd Stefano Graziano, il segretario generale della Flai Cgil Caserta, Angelo Paolella, e lex sindaco Biagio Lusini. Si è discusso della lettera attraverso cui il commissario liquidatore dellazienda ha comunicato agli operai lavvio della procedura di mobilità, oltre al fatto che nella giornata di domenica la proprietà dellazienda aveva tentato di portare via i macchinari dalla fabbrica. Un episodio da cui è scaturita una nuova occupazione dello stabilimento da parte dei lavoratori.
Eppure nei mesi scorsi sembravano essersi aperti degli spiragli per i 50 dipendenti che da oltre un anno sono senza lavoro. In primis, la Regione Campania aveva concesso la proroga fino al prossimo 31 dicembre della cassa integrazione. Nel frattempo, dovevano essere create le condizioni per far acquisire lazienda a nuovi imprenditori, dopo due bandi di vendita andati deserti, soprattutto a causa del valore assegnato allo stabilimento, che una perizia di parte ha quantificato in 17 milioni di euro, cifra sovrastimata secondo sindacati e operai e che tende ad allontanare eventuali acquirenti.
E stato dunque invocato un intervento delle istituzioni. Invito raccolto dal deputato teverolese Stefano Graziano che ha annunciato uninterrogazione parlamentare sulla vicenda. La situazione in cui verte la Chirico ha detto Graziano non è figlia della crisi economica poiché il settore di produzione della pasta è fra quelli in rialzo negli ultimi anni, come testimoniano le statistiche. Nella circostanza, inoltre, la Chirico era fino a prima della chiusura decisa dai proprietari unazienda florida, con commesse da tutto il mondo, che lavorava sette giorni su sette. Pertanto, ha concluso il parlamentare teverolese è ipotizzabile qualche strana manovra finanziaria su cui dobbiamo necessariamente fare chiarezza.
Lobiettivo ha aggiunto Paolella era quello di garantire con la cassa integrazione uno stipendio ai lavoratori almeno per un anno e, nel frattempo, trovare una soluzione affinché andasse a buon fine la vendita dellazienda. Ma qualcuno si sta intrufolando in questa procedura per aprire liter fallimentare e mandare a casa gli operai.
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