NAPOLI. Dopo la scarcerazione del presunto killer Luigi Sarno da parte del Riesame, che non aveva ricevuto la documentazione della Corte d’Assise, annullando l’ordinanza di custodia cautelare,il ministero della Giustizia invia degli ispettori per far luce sulla vicenda.
Luigi Sarno, che adessosi trova ristretto ai domiciliari per un’altra accusa di furto, èfiglio di Carmine, impresario musicale, e nipote dei boss Ciro e Vincenzo. Nel dicembre scorso era stato condannato a 20 anni per l’omicidio di Umberto Improta, imbianchino ucciso per errore nel 2007 davanti a un bar di San Giorgio a Cremano, nel napoletano.
Per quel delitto, gli investigatori identificarono quattro minorenni e tre maggiorenni, alcuni arrestati altri che si costituirono nelle ore successive. Tre dei minorenni e uno dei maggiorenni, che aveva scelto il rito abbreviato, erano già’ stati condannati. Il 17 dicembre scorso la quinta Corte di assise emise analogo verdetto per Sarno e il complice Salvatore Di Perna, condannandoli a 20 anni. Mentre Di Pernaè detenuto dal momento dell’arresto, Sarno era libero in quanto il gip, all’epoca, non ritenne di convalidare il fermo della Procura. Poi, dopo la condanna, fu condotto in carcere, dove però è rimasto per pochi giorni.