Napoli – “Vedo il microcredito come uno strumento di sviluppo prima ancora che uno strumento contro la povertà, l’usura, e può essere uno dei pilastri su cui edificare la ripresa del Paese”.
Così Ercole Pellicanò, presidente della Commissione nazionale “Credito al consumo e microcredito, a margine della prima ‘Giornata nazionale della microfinanza’, organizzata a Napoli da Finetica onlus e Rete italiana microfinanza (Ritmi), presso il salone delle assemblee del Banco di Napoli.
“Purtroppo – prosegue Pellicanò – se da una parte c’è una forte sensibilità per questo strumento, dall’altra si trascurano due punti fondamentali, il Sud e il microcredito che dovrebbe alimentare quella fascia di imprese che hanno un fatturato inferiore a 2 milioni e meno di 10 dipendenti: di questa realtà purtroppo si parla poco, eppure l’occupazione di quest’area è del 70% delle forze attive nell’ambito delle Pmi. Significa che se non si scuote quest’area, e si parla solamente di piccole medie imprese, quelle che hanno un fatturato superiore ai 10 milioni di euro, si sbaglia, perchè se le micro imprese non riprendono a camminare la disoccupazione non si riduce”.
Per Gianpietro Pizzo, presidente di Rete italiana microfinanza. “la situazione di esclusione finanziaria in Italia è veramente drammatica, siamo al 25%, significa che 1 italiano su 4 ha problemi di accesso a servizi finanziari di base. E’ un problema di cittadinanza – dice -, quindi bisogna trovare soluzioni che esistono, in Italia e in giro per il mondo, perchè la microfinanza è una grande innovazione sociale sperimentata in molti Paesi, occorre quindi affrontare la questione del ‘come’ il credito può tornare ad essere un’opportunità per chi ha dei progetti, per chi ha dei bisogni finanziari”.
Nel corso del convegno l’invito ad utilizzare più massicciamente i fondi europei a favore del microcredito. “L’utilizzo dei fondi strutturali – prosegue Pizzo – è un messaggio che arriva dall’Europa, ed è molto incoraggiante, perchè le istituzioni europee hanno riconosciuto nella microfinanza uno strumento efficace nella lotta all’esclusione ma soprattutto nella creazione di posti di lavoro”.
Per Roberto Parmeggiani della Banca d’Italia il microcredito “è uno strumento nuovo che trova un riconoscimento nella legislazione, per cui faremo partire questo nuovo elenco di soggetti che si dedicheranno a questa attività. La Banca d’Italia eserciterà i controlli per assicurare che tutto avvenga nel migliore dei modi”.
L’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi, aggiunge: “In questi anni abbiamo fatto concorrenza sleale alle banche sul microcredito perchè abbiamo finanziato senza garanzia e senza interessi chi aveva la voglia di mettersi in proprio e non aveva strumenti. Una misura che ha avuto un significativo successo; ora sono pronti altri 20 milioni, il bando è già operativo e riguarderà stavolta i comuni fino a 5mila abitanti, e in più c’è una misura di assistenza tecnica perchè mettere un’impresa in piedi è una cosa significativa ma deve anche poi avere gli strumenti per poterla fare andare avanti”, conclude.