Napoli – Il 28 dicembre 2014, durante un viaggio tra Igoumenitsa e Ancona con a bordo 443 passeggeri, 56 membri dell’equipaggio ed almeno cinque clandestini, la nave Norman Atlantic ha subito un grave incendio nel Canale d’Otranto.
Sono stati recuperati i corpi di 10 vittime (altri due, avvistati in mare, non sono stati recuperati), decedute in mare per annegamento od ipotermia, mentre 15 passeggeri e tre clandestini risultano dispersi.
477 persone sono state tratte in salvo tra il 28 ed il 29 dicembre, delle quali circa un centinaio recuperate dalle numerose navi accorse da lance e zattere messe a mare, e le rimanenti tratte in salvo da elicotteri inviati sul posto.
Durante i tentativi di prendere a rimorchio il relitto, il 30 dicembre, due marinai del rimorchiatore albanese Iliria hanno perso la vita per la rottura di un cavo, portando il numero delle vittime accertate a 12. Il relitto del Norman Atlantic è stato rimorchiato a Brindisi, dove è giunto il 2 gennaio 2015.”Tra i dispersi c’è il napoletano Carmine Balzano di cui non si hanno notizie.
La famiglia – spiegano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della Radiazza – denuncia di essere stata abbandonata dalle autorità italiane e di essere oramai in gravissimo disagio economico. Mario Balzano figlio di Carmine vuole partire per svolgere da solo le ricerche per trovare il padre.
Mercoledì 4 febbraio, al Gran Caffè Gambrinus, con i familiari è stato lanciato un appello a tutti i napoletani per sostenerlo nell’impresa. Sono già scesi in campo al suo fianco gli artisti Nino D’Angelo e Luca Sepe, Antonio e Arturo Sergio del Gambrinus, gli imprenditori Masimiliano Rosati, Roberto Fogliame e Mario Schiano, la giornalista Melina Chiapparino, il pizzaiolo Gino Sorbillo. “Abbiamo bisogno di sostegno concreto per questo viaggio – spiega Mario Balzano – anche perchè il ristorante per cui lavoravo mi ha licenziato per le troppe assenze a seguito della tragedia di mio padre”.