Mosca – Vertice al Cremlino tra la cancelliera Angela Merkel, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente francese Francois Hollande in merito alla crisi ucraina.
Oltre 5 ore di colloqui “costruttivi” sono avvenuti lo scorso venerdì, a Mosca, senza però giungere ad un risultato concreto. Avrebbero discusso di un piano di de-escalation nell’Est dell’Ucraina, i tre leader che si sentiranno telefonicamente la prossima domenica.
Alla fine dei colloqui nessuna conferenza stampa ma il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov ha dichiarato: “Colloquio concreto e costruttivo”, sottolineando l’impegno dei tecnici di costruire un documento congiunto sull’attuazione dell’accordo per la tregua nelle regioni orientali ucraine raggiunto il 5 settembre scorso a Minsk e riconfermato il 9 dicembre scorso.
Prima della partenza, Merkel e Hollande avevano manifestato prudenza e scetticismo sulla possibilità di convincere il leader russo ad accettare un piano che potrebbe somigliare ad una rivisitazione degli accordi di Minsk, ripetutamente violati da ambo le parti, in cui si chiederebbe: l’immediato cessate il fuoco, l’arretramento delle armi pesanti, lo scambio di prigionieri, la larga autonomia, il ritiro di tutte le formazione illegittime armate e dei mezzi militari, il controllo dei confini.
“Posso dire che è incerto se abbiano avuto successo, ma ha certamente avuto valore il tentativo”, ha dichiarato Angela Merkel alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera.
“La Russia deve dare il suo contributo a una soluzione pacifica – ha aggiunto la cancelliera tedesca – non ci può essere una soluzione militare a questo conflitto. E se è vero che la soluzione non può essere militare, fornire armi non è la soluzione”.
“Noi sappiamo che l’unico scenario non può che essere la guerra”, avrebbe dichiarato invece il presidente francese Hollande.
Intanto, la Nato fa sapere che, in caso di aggressione russa, metterà a disposizione una forza di intervento rapida pari a 5mila mlitari.
Presente a Kiev, lo scorso venerdì, l’americano John Kerry per l’incontro con il presidente Poroshenko.