Sant’Antimo: “Sindaco, ci vuoi sfrattare? Dai vieni a pranzo”

di Redazione

 SANT’ANTIMO (Napoli). Gli immigrati invitano a pranzo il sindaco di Sant’Antimo Francesco Piemonte e tutta la cittadinanza.

Un gesto di distensione alla luce dello sfratto intimato dal comune per una quarantina di extracomunitari provenienti dal Burkina Faso, Bangladesh, Pakistan e India, che abitano in uno stabile della città napoletana. Ragioni di sicurezza sanitaria, questa la motivazione del provvedimento dell’Ente. Di tutt’altro avviso gli immigrati che per domenica prossima hanno invitato i cittadini santantimesi a conoscere i loro usi, la loro cultura e, soprattutto, la loro cucina. “Troverete condizioni umane molto elevate, comprenderete la nostra umanità, la nostra dignità.

“Un giorno insieme: a casa nostra nessuno straniero e tutti saranno accolti”, è lo slogan dell’evento. “Da quattro mesi – denunciano gli extracomunitari – ci hanno anche staccato la fornitura d’acqua, per costringerci ad abbandonare la struttura, ma noi resistiamo e ci aspettiamo, dopo l’appuntamento di domenica, che la gente, conoscendoci meglio, sia ancora di più dalla nostra parte, contro ogni forma di razzismo”.

IL SINDACO: “E’ UN PROBLEMA SANITARIO”.“Il nostro paese conta poco più di 32mila abitanti ed ha una delle più alte densità abitative d’Italia. – dichiara il sindaco Piemonte – Ebbene la presenza extracomunitaria è di circa 6mila unità e tutti o quasi vivono nelle stesse condizioni: degrado igienico, sovraffollamento e non osservanza delle leggi. Si vuole forse che a Sant’Antimo scoppino problemi igienici o gravi disordini sociali per poi piangerci sopra?”.

LA NOTA DEL COMUNE. Il 12 ottobre il sindaco Francesco Piemonte ha emesso un’ordinanza ai proprietari degli immobili in cui si ordina “l’inibizione all’uso abitativo dello stabile in via Vicoletto Sambuci 9 costituito da 14 appartamenti”. Gli immobili vengono messi sotto sequestro dall’autorità giudiziaria ed il 20 ottobre 2009 il Gip di Napoli “convalida e dispone il sequestro preventivo operato dalla Polizia giudiziaria”. Non è mai stato fatto alcun contratto per la fornitura di acqua ed il 30 ottobre, una delle due proprietarie, intestataria dell’unico contratto di fornitura idrica, decide di rescindere il contratto.

A seguito dell’incontro tenutosi in Prefettura il giorno 10 novembre 2009, tra il primo cittadino Piemonte, il Prefetto di Napoli ed il Questore di Napoli; ed a seguito “di colloqui verbali con gli immigrati che dichiaravano di aver provveduto a ripristinare condizioni igieniche di abitabilità”; il sindaco l’11 novembre 2009, mediante una missiva inviata al responsabile Asl Na2, ed alle forze dell’ordine presenti sul territorio ha chiesto di verificare almeno “il ripristino dei requisiti minimi dal punto di vista igienico”.

Il 16 novembre 2009 il medico incaricato Asl Na2 invia una risposta al sindaco nella quale si legge che “sebbene siano state effettuate pulizie sommarie, persistono in tutti gli immobili gravi carenze igienico – sanitarie, pertanto sono da considerarsi tuttora antigienici”. Il 26 novembre il sindaco scriveva alla polizia urbana ed al responsabile locale della protezione civile: “al fine di lenire quello che è sicuramente un immane disagio si invitano le autorità, per le rispettive competenze, ad individuare alloggi sfitti per i quali i proprietari si dichiarassero disponibili a cedere in locazione.

Il 27 gennaio 2010 i carabinieri della tenenza di Sant’Antimo, in una nota inviata al commissariato di polizia, al sindaco Piemonte e per conoscenza alla procura della Repubblica scrivono che nonostante il vincolo cautelare del sequestro, l’immobile di via Sambuci 9 “è ancora abusivamente occupato da circa 20 cittadini extracomunitari”.

Si evince in maniera chiara che il problema, molto semplicemente, è che quei locali sono sottoposti a sequestro da parte della Procura e non sono nella disponibilità del sindaco. Questi i fatti dimostrabili e non sbandierati nonostante ci sia da parte di alcuni soggetti la volontà di voler far apparire quest’amministrazione come razzista e per nulla sensibile alle problematiche degli extra comunitari. Da oltre 15 anni è presente presso la casa comunale uno sportello per immigrati. Numerosi sono stati i contributi a favore degli immigrati in forma diretta o indiretta ultimo in ordine di tempo (il 5 febbraio 2010) la prosecuzione del progetto di insegnamento della lingua italiana alle donne ed agli uomini stranieri. Vi è una comunità straniera ben integrata nel tessuto sociale del nostro comune alla quale si offrono le nostre scuole, le nostre palestre, le nostre piazze per le loro manifestazioni. Tuttavia occorre ricordare che quello che si vuol far passare come atto di razzismo è solo il voler far rispettare le regole.

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