NAPOLI.Nonostante fosse ristretto al regime degli arresti domiciliari, Giacomo Alberto, ritenuto il capo dell’omonimo clan napoletano, partecipava tranquillamente alle prove della “Festa dei Gigli”, nel quartiere di Barra.
Succedeva lo scorso settembre. Il boss ora è tornato in carcere, con l’accusa di evasione aggravata dalla finalità dell’agevolazione mafiosa, reato che viene contestato per la prima volta in Italia (articolo 385 codice penalee articolo 7 legge 203/91).
L’uomo aveva ottenuto per le sue precarie condizioni di salute la detenzione domiciliare, dovendo scontare una pena per associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione pluriaggravata. Evidentemente, si era poi rimesso fisicamente visto che i carabinieri lo hanno riconosciuto in alcuni filmati amatoriali apparsi su Youtube, mentre ballava e faceva festa nel rione Bisignano con tanto di suoi “fan” che inneggiavano al clan Alberto contro i rivali.
La presenza di Alberto alla festaè stata interpretata dagli inquirenti, anche grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, come “un chiaro segno del vigore del clan e come inequivocabile messaggio di forza e operatività del sodalizio nei confronti di numerosissimi partecipanti ai festeggiamenti e a tutti gli abitanti del quartiere”.