Caserta: sequestrate coca, bombe e armi della camorra

di Redazione

 CASERTA. Un chilogrammo di cocaina, una bomba a mano, due pistole e oltre 150 cartucce sono state trovate da agenti del commissariato di Maddaloni durante una perquisizione in due appartamenti di Santa Maria a Vico.

Nel corso dell’operazione i poliziotti hanno arrestato quattro persone, accusate a vario titolo di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di detenzione di armi e munizioni. Una quinta persona, già conosciuta dalle forze dell’ordine, è riuscita a far perdere le proprie tracce. Gli investigatori ritengono che gli arrestati siano in qualche modo legati ad un clan camorristico operante nella zona e nella vicina Acerra.

L’OPERAZIONE. All’alba di lunedì, intorno alle 6, gli agenti del commissariato di Maddaloni, hanno effettuato una perquisizione all’interno di uno stabile sito a Santa Maria a Vico, al Vico Piselli 9. In una delle abitazioni, situata nel cortile comune dello stabile, occupata da Olimpia Negro e dal figlio Corrado Verdino, è stato rinvenuto, celato in una botola accessibile tramite un finestrone, circa un chilo di cocaina, confezionata in ovuli contenuti in 10 sacchetti, e in parte allo stato grezzo. Rinvenuto un bilancino elettronico di precisione ed una confezione di bicarbonato di sodio, sostanza utile per il taglio.

In un altro appartamento, situato sempre nel cortile, ed abitato da Giovanni Valentino e dalla coniuge Maria Iovine, rinvenuti una pistola automatica calibro 9×21, con matricola abrasa, una pistola automatica calibro 7,65, una bomba a mano ed all’incirca 180 proiettili dei due calibri materiale tutto celato in un baule.All’interno di una cassaforte, sempre nello stesso appartamento, i poliziotti hanno trovato circa 50mila euro in banconote di vario taglio.

Nelle prime fasi della perquisizione si aveva modo di notare che una persona, Massimo Vigliotti, 37 anni, già noto alle forze dell’ordine, si affacciava da un balcone di un appartamento sito al primo piano dello stabile, per poi allontanarsi immediatamente, dandosi alla fuga attraverso la parte posteriore dell’abitazione, al cui interno, a seguito di perquisizione, si rilevava la presenza di un monitor collegato ad una decina di telecamere posizionate all’interno della corte comune, ed all’imbocco del Vico Piselli, in modo da controllare tutti gli accessi al detto stabile. La Negro riferiva che la droga era detenuta per conto di Massimo Vigliotti, datosi poi alla fuga. In pratica, quest’ultimo faceva gestire lo spaccio da persone compiacenti ed incensurate.

Dalle risultanze info-investigative, la droga veniva reperita da Vigliotti, a cadenza settimanale, a San Giorgio a Cremano, nel napoletano, da una famiglia criminale del posto. Gli agenti non escludono collegamenti tra l’attività di spaccio e gli interessi del clan Massaro, operante nella zona, in considerazione dell’ingente quantitativo di sostanza stupefacente sequestrata, nonché del possesso delle armi.

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