Battipaglia (Salerno) – Tre pregiudicati di Battipaglia sono stati arrestati lunedì mattina dai carabinieri perché ritenuti responsabili di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, nei confronti di due commercianti, precisamente di un negozio di articoli per l’igiene e di una sala scommesse.
I tre, F.I., di 46 anni, S.P., di 49, e G.T., 45, sono affiliati al clan camorristico De Feo attivo a Battipaglia e comuni limitrofi. C’è anche un quarto complice, già raggiunto da una misura cautelare a seguito del fermo operato nel corso delle indagini.
Tutto è iniziato il luglio scorso, quando il titolare di uno degli esercizi presi di mira, rifiutò di versare la somma di 5mila euro agli estorsori come “contributo” per il sostegno dei carcerati. Fu vittima di atti intimidatori: le serrature del negozio gli vennero ricoperte di colla e poi una bottiglia di liquido infiammabile venne posizionata a ridosso della serranda. Intanto, il market accanto, solo due settimane prima, andò distrutto per un incendio sulle cui cause si continua a indagare.
Così le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica, si fecero più serrate, partendo dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza in cui si vede il giovane che con freddezza posizionò la bottiglia con il liquido infiammabile. In sole 10 ore il ragazzo è stato individuato (si tratta di un 20enne con piccoli precedenti): per lui è scattato prima il fermo e poi la custodia cautelare.
Nel corso delle indagini, un’altra vittima denunciò le tentate estorsioni: parliamo del titolare della sala di slot a cui sono stati chiesti dai malviventi 500 euro a settimana, per non subire “una rotta di ossa”. Grazie a quest’altra denuncia, dunque, i militari hanno chiuso il cerchio attorno al gruppo criminale di Battipaglia.