Napoli – Il sindacato Uil Tucs, dei lavoratori del commercio e servizi, ha presentato stamane presso la Camera di commercio di Napoli il codice etico che all’interno del proprio statuto integra i principi enunciati dalla legge 231/01, che ha introdotto il concetto di responsabilità amministrativa delle imprese per reati commessi da amministratori, manager o dipendenti.
“Abbiamo deciso di sperimentare l’applicazione di norme comportamentali che derivano dalla legge 231 e quindi dal codice etico ad una associazione non riconosciuta qual è il sindacato”, il commento del segretario generale della Uil Tucs Campania, Gennaro Strazzullo.
“Vogliamo tutelare chi fa parte della nostra organizzazione affinchè ci siano delle norme comportamentali per evitare brutte sorprese all’organizzazione stessa. Abbiamo lavorato con esperti del settore per poterlo redigere, con docenti della Sun (Seconda Università di Napoli) ed avvocati penalisti”, ha aggiunto.
Per Maurizio Maddaloni, presidente dell’ente camerale partenopeo, “adottare questi criteri significa innanzitutto realizzare condizioni concrete per una nuova eticità e una rinnovata sostenibilità dell’azione imprenditoriale, proiettata all’esterno dell’azienda e in stretto e funzionale collegamento con il territorio”.
“Ecco che – prosegue – questo concetto allargato di responsabilità sociale, al pari del codice etico adottato da UilTucs, non è solo un marchio che aumenta la reputazione, ma una vera e propria necessità per le piccole imprese impegnate nella promozione della propria attività, ma anche e soprattutto per gli organismi più complessi quali sindacati e associazioni imprenditoriali. Il nostro obiettivo – conclude – è la realizzazione di una nuova e più generale ‘responsabilità sociale territoriale’ che vede coinvolti tutti gli attori istituzionali pubblici e privati, ma anche e soprattutto il sistema imprenditoriale locale”.