Le due facce del Volturno, tra rifiuti e splendidi mammiferi

di Redazione

 CASERTA. Eternit, micro discariche di rifiuti, carcasse di bufali, “bilance” abusive, nutrie, ma anche falchi e diverse orme di mammiferi tipici dell’habitat fluviale.

Sono le due facce di quanto i volontari del Wwf hanno rinvenuto sulle sponde del fiume Volturno protagonista della campagna “Liberafiumi 2010”. “Un plauso all’impegno dei volontari che hanno passato tutta la giornata di domenica a districarsi tra la vegetazione percorrendo a piedi 100 km delle due rive del fiume”, ringrazia Alessandro Gatto, presidente regionale del Wwf. La controprova della sensibilità ambientalista si dimostra anche con verifiche sul campo come questa, che ha un fine importane: quello di elaborare proposte concrete, che verranno presentate alle autorità in un dossier nazionale in autunno. Mi auguro che per il Volturno possa essere l’inizio di una vera riqualificazione”.

Da stamattina, quindi, gli esperti regionali del Wwf Campania stanno lavorando all’elaborazione del materiale raccolto dai 150 volontari che il 2 maggio hanno preso parte alla campagna nazionale. I dati verranno presentati alla fine di maggio alla vigilia della Conferenza Nazionale della Biodiversità, mentre in autunno verranno avanzate delle proposte per la tutela, rinaturazione e valorizzazione di ogni fiume coinvolto nell’iniziativa.

“Dai primi dati che stiamo elaborando si evince come lungo il corso del basso Volturno si alternino zone che conservano un buon grado di biodiversità ed un ambiente in buono stato di conservazione, a zone di ampio e diffuso degrado. – afferma l’assistente regionale Giovanni La Magna – Le prime sono aree difficilmente accessibili, che presentano una buona vegetazione ripariale e sponde naturali dove sono state segnalate diverse specie di uccelli tra cui alcuni falchi e anche diverse orme di mammiferi tipici del habitat fluviale”.

In Campania il lavoro dei volontari si è concentrato su oltre 100 chilometri del percorso del fiume Volturno. Scandagliato il tratto compreso tra Capua e la foce del Volturno nel mar Tirreno nel Comune di Castelvolturno, che ha condiviso l’iniziativa ambientalista. Alla manifestazione “Liberafiumi 2010” ha preso parte anche la delegazioni del Wwf di Benevento e per la prima volta è stato monitorato il tratto di congiunzione del Volturno con il fiume Calore. Tante le aree degradate presenti lungo il corso del fiume. Le macchinette fotografiche dei volontari hanno immortalato decine e decine di micro discariche di rifiuti, presenza di eternit, carcasse di bufali, impianti da pesca abusivi, aree allagate con capanni di appostamento, stampi per caccia di frodo, zone di escavazione e aree di frana dovute al taglio illegale di alberi.“Tra tanto degrado è stata avvistata in più tratti anche la nutria. – sottolinea La Magna – Questo roditore, originario del continente americano, sta invadendo i nostri fiumi causando pericolosi danni sia alla fauna locale che all’intero ambiente del corso d’acqua”. Supporto logistico e partecipazione all’iniziativa è stato garantito dalla Protezione Civile regionale, dai Comuni di Castelvoturno e Grazzanise, dall’Aisa di Napoli e Caserta, dal Gruppo Rotaract di Caserta, dal circolo canoistico Asd Ccc che ha percorso un lungo tratto di fiume a bordo di canoe per una migliore osservazione delle rive.

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