Barbato: “L’Addio al Teatro Alambra?”

di Redazione

Maddaloni – Dopo le tante lotte ed iniziative intraprese per la salvezza di un altro pezzo di storia maddalonese, l’armeggiare di maestranze nell’edilizia che, in questi giorni, si vedono all’interno del Teatro Alambra, danno la certezza della sua morte. 

“Io vulesse truvà pace ma na pace senza morte…”, purtroppo per noi nostalgici maddalonesi la morte ci sarà. 

In un mio interveto scritto del gennaio 2012, sull’argomento, già trattato nel dicembre 2011, stimolavo l’iniziativa della costituzione di una Fondazione per salvare l’ipotesi del Teatro Alambra. Cosa sbeffeggiata dai tanti che, in epoca non sospetta, frequentavano il teatro a sbafo, e mai presa in considerazione dai tanti amatori del Teatro ma, in special modo, dalle amministrazioni comunali. 

Anzi, nella stessa data, premesso che all’epoca giaceva una richiesta di permesso di costruire avente ad oggetto la ristrutturazione con cambio di destinazione d’uso da attività di spettacolo a commerciale – richiesta un po’ temeraria visto che il nostro vigente strumento urbanistico (Prgc / Piano di Recupero) prevede, sull’edificio in oggetto, interventi del tipo ‘A’, ovvero lavori di ordinaria manutenzione, con l’aggravio dell’aumento di superficie – considerato che la ristrutturazione prevedeva un piano intermedio, oggi non conoscendo il tipo di intervento richiesto, ribadisco, ancora, vedremo il comportamento dell’ufficio tecnico urbanistico, preposto al rilascio di permessi e autorizzazioni.

conclusione, v’è ancora un margine di tempo per la discussione, la mia opinione sull’argomento è di ricercare il connubio tra il privato ed il comune, affinché venga lasciata una parte dell’edificio con l’attuale destinazione, facendola divenire “il Teatro Comunale Alambra”. 

Mario Barbato

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