Papa Francesco torna a rivolgersi ai mafiosi, a cui chiede di convertirsi aprendo la loro vita a Dio. “A quanti hanno scelto la via del male e sono affiliati a organizzazioni malavitose rinnovo il pressante invito alla conversione”, ha detto il Santo Padre durante l’udienza in Vaticano alla diocesi di Cassano allo Jonio, esortando così i boss della mafia: “Aprite il vostro cuore al Signore!”
“Il Signore vi aspetta e la Chiesa vi accoglie – ha continuato – se, come pubblica è stata la vostra scelta di servire il male, chiara e pubblica sarà anche la vostra volontà di servire il bene”.
Il Santo Padre ha poi spiegato: “I gesti esteriori di religiosità non bastano per accreditare come credenti quanti, con la cattiveria e l’arroganza tipica dei malavitosi, fanno dell’illegalità il loro stile di vita”. E ancora: “Non si può dirsi cristiani e violare la dignità delle persone; quanti appartengono alla comunità cristiana non possono programmare e consumare atti di violenza contro gli altri e contro l’ambiente. I gesti esteriori di religiosità non accompagnati da vera e pubblica conversione non bastano per considerarsi in comunione con Cristo e la sua Chiesa”.
“Vorrei riaffermare un pensiero che vi ho suggerito durante la mia visita – ha ripreso -: chi ama Gesù, chi ne ascolta e accoglie la Parola e chi vive in maniera sincera la risposta alla chiamata del Signore non può in nessun modo darsi alle opere del male”.
“Cari fratelli e sorelle di Cassano – ha poi concluso, rivolgendosi ai visitatori arrivati da Cassano allo Jonio, dove a giugno pronunciò la scomunica contro i mafiosi -, la bellezza della vostra terra è un dono di Dio e un patrimonio da conservare e tramandare in tutto il suo splendore alle future generazioni. Pertanto occorre l’impegno coraggioso di tutti, ad iniziare dalle Istituzioni, affinché essa non sia sfregiata in maniera irreparabile da interessi meschini”.