L’acqua italiana è piena di pesticidi, a dare l’“allarme” è il Rapporto nazionale 2014 a cura dell’Ispra (Istituto superiore per la prevenzione e la ricerca ambientale) pubblicato nel mese di Gennaio.
Il rapporto evidenzia come nel 2012 queste sostanze nocive siano state trovate nel 56,9% dei 1.344 punti di monitoraggio delle acque superficiali e nel 31% dei 2.145 di quelle sotterranee. Ciò è stato ricavato sulla base dei dati forniti da Regioni e Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (Arpa). Si sono sottratte alle indagini la Calabria e il Molise, che hanno preferito non inviare i propri riscontri.
Nella prefazione del rapporto si legge che: “Pur non essendo in discussione il beneficio che deriva dall’impiego delle sostanze chimiche in agricoltura, esso pone questioni in termini di possibili effetti negativi sull’ambiente e, per il suo tramite, alla salute umana”.
Sono 175 le sostanze ufficialmente trovate, il primo posto spetta agli erbicidi: “Il loro utilizzo diretto sul suolo, spesso concomitante con le intense precipitazioni meteoriche di inizio primavera, ne facilita la migrazione nei corpi idrici”.
Per arginare il problema è stata approvata la direttiva CE 152/99, che impone limiti molto restrittivi (soprattutto per erbicidi e insetticidi) sulla presenza di queste sostanze nelle acque destinate a fini potabili. Ma questa non è l’unica. A livello comunitario si sono stabilite delle normative per cercare di ridurre l’utilizzo di queste sostanze nell’ambito agricolo.
Si vuole, inoltre, cercare di ridurre al minimo o addirittura eliminare l’applicazione dei pesticidi sulle linee ferroviarie, le strade, le superfici molto permeabili o altre infrastrutture in prossimità di acque superficiali o sotterranee oppure su superfici impermeabilizzate, che presentano un rischio elevato di dilavamento nelle acque superficiali o nei sistemi fognari.
Evitando eccessivi allarmismi, il problema va risolto nel minor tempo possibile, considerando che l’acqua, l’elemento della sopravvivenza, è probabilmente l’unica cosa che non manca mai nelle nostre case ed è indegno che essa porti con sé “ospiti indesiderati”.