Mosca – Il leader russo, Vladimir Putin, ha commentato l’esecuzione dell’ex vicepremier Boris Nemtsov, sparato lo scorso venerdì, nei pressi della piazza Rossa, nel centro di Mosca.
“Bisogna liberare la Russia dalla vergogna di delitti che hanno una grande risonanza, compresi quelli a sfondo politico come l’omicidio sfacciato di Boris Nemtsov proprio nel centro della capitale”, ha dichiarato il Presidente della Federazione Russa, in una riunione di vertice del ministero dell’Interno.
“Si deve operare una svolta nella qualità delle indagini sui delitti con motivazioni politiche – ha ribadito – sia quelli recenti, sia quelli compiuti negli anni passati. In primo luogo è necessario migliorare la soluzione dei crimini, ci serve una svolta, una nuova qualità di lavoro da parte del ministero e da tutto il sistema delle forze dell’ordine. Dobbiamo seguire con la massima attenzione i delitti di alto profilo, compresi quelli con motivazioni politiche”.
“Basta omicidi a sfondo politico”, ha aggiunto.
Intanto, sul web, Alexiei Navalni, critico e oppositore di Putin, ha lanciato l’accusa contro il leader russo: “Penso che Nemtsov sia stato ucciso dai servizi segreti o da un’organizzazione pro-governativa su ordine delle autorità politiche del Paese, incluso Putin. Bisogna smettere, ammonisce, di mentire in modo ipocrita affermando che l’omicidio di Nemtsov non conveniva a Putin, è come pensare che a Stalin non serviva il terrore rosso o che Pinochet raccoglieva gente negli stadi per giocare a calcio”.
“Boris – ha aggiunto – era uno dei politici più scomodi per il Cremlino, uno dei pochi che condannava la corruzione di Putin e del suo circolo ristretto dando nomi concreti: ci sono molti che fanno così?”. All’uomo, in carcere perchè accusato di appropriazione indebita, non è stato permesso di partecipare al funerale.
Nel frattempo, le indagini proseguono. “Ci sono sempre dei sospetti”, ha affermato il capo dei servizi di sicurezza russi, Aleksandr Bortnikov. La tv LifeNews ha riferito che il giorno del suo assassinio, Nemstov, sarebbe stato seguito da almeno tre automobili riprese da alcune telecamere di sorveglianza. La stessa emittente ha diffuso un video in cui sarebbe stata filmata la fuga dell’auto dei killer.
Uno dei potenziali cecchini potrebbe essere stato Aslan Alkanov, del gruppo estremista ceceno “Doku Umarov”, morto lo scorso 28 febbraio. Apparentemente sembrerebbe che l’uomo si sia suicidato, ma non ci sono fonti che confermano la notizia.
Da chiarire anche se l’uccisione di Nemtsov sia avvenuta sul ponte Bolscioi Moskvoretsk. Ci sarebbero alcune ipotesi che sosterrebbero che la morte sia avvenuta altrove.