Caserta – Due interdittive antimafia, l’ultima ad agosto emessa dalla Prefettura di Napoli, ma la Clp dei fratelli Esposito – che ottenne nell’aprile 2012, dalla Giunta regionale, mediante trattativa privata la gestione del trasporto pubblico su gomme in provincia di caserta – continua a lavorare per la Regione Campania nonostante il sospetto di legami con la camorra e la nomina di ben due amministratori straordinari che hanno il compito di rilevare e gestire i contratti affidati all’azienda di proprietà della famiglia.
Oggi il titolare della società chiede la fine del commissariamento: “Abbiamo avuto per anni un certificato antimafia regolare. Improvvisamente, visto che forse non andava bene a qualche politico, o non sappiamo a chi, è venuta fuori un’interdittiva antimafia che secondo noi non aveva motivo di esserci poiché riguardante fatti risalenti al 2006-2007, non tenendo conto che in tal caso il Ministero dell’Interno ha raccomandato alle prefetture che i provvedimenti antimafia devono tenere conto dell’attualità e della continuità”.
Tra venti giorni, intanto, si terrà la discussione di merito al Tar sulla vicenda.
Nei giorni scorsi il capogruppo del Pse al Consiglio regionale, Corrado Gabriele, ha inviato un’informativa al viceministro dei Trasporti, Riccardo Nencini, chiedendo di verificare la corretta condotta della Regione Campania in merito a ipotesi di violazione di normative nazionali e comunitarie che potrebbero condurre a procedure di infrazione.
“Ho chiesto al presidente della Commissione Trasparenza Giulia Abate una convocazione urgente sulla questione affinché si faccia chiarezza sul ruolo che la Giunta regionale ha avuto in relazione a proroghe e affidamenti a Clp”, ha detto Gabriele, aggiungendo: “Avevamo da tempo segnalato agli organismi di controllo e direttamente in aula in Consiglio che su Clp vi erano segnali di enorme preoccupazione, segnali che Caldoro e l’assessore Vetrella hanno volutamente ignorato, prefigurando a mio avviso una ipotesi di omissione di vigilanza. La Giunta regionale, infatti, su proposta dell’assessore Vetrella, si stava apprestando ad affidare il servizio del bacino interprovinciale di Napoli alla Clp Spa, noncuranti della problematica relativa alla ostativa antimafia a carico della stessa”.
“Addirittura, cosa ancora più grave, con la proroga degli affidamenti al 31 dicembre 2015 a Clp Spa, Caldoro e Vetrella, violando i dettami della normativa nazionale, ma anche le norme comunitarie in tema di aggiudicazione dei contratti di servizio pubblico favorivano, di fatto, la Clp permettendo alla stessa di imperversare impunemente nel settore pubblico” ha sottolineato il capogruppo socialista, che ha concluso: “Con l’onorevole Marco Di Lello segretario della Commissione antimafia avevamo già avuto forti segnali di preoccupazione dall’allora Prefetto di Napoli Musolino e oggi a distanza di pochi mesi eccone i risultati: il commissariamento della Clp da parte di Anac è un evento di una gravità eccezionale, che auspichiamo possa mettere in sicurezza i livelli occupazionali, ma poteva essere evitato, se i principali responsabili politici avessero intrapreso correttamente quanto previsto dalla normativa di settore. Ancora una volta a pagarne le spese saranno gli utenti”.