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Piedimonte Matese – Lo scorso 2 marzo si è svolto, al Cotton Movie, lo spettacolo “Lupae. Il mito della donna selvaggia” organizzato dall’associazione Spazio Donna Onlus e dal Centro Antiviolenza Aurora e realizzato dall’associazione Omnia Arte di Caserta in collaborazione con il Centro musicale Proarte di Piedimonte Matese.
E’ intervenuto all’inizio della serata il vicesindaco Costantino Leuci, che ha sottolineato come ormai il centro Aurora rappresenti “una realtà irrinunciabile, profondamente radicata nel territorio anche grazie alla rete che si è venuta a creare con le altre associazioni“.
Uno spettacolo travolgente che ha tenuto alta l’attenzione di una sala gremita grazie alla bravura degli artisti nel saper trasmettere forti emozioni anche attraverso un semplice gesto del corpo. Un’interpretazione originale tratta dal libro “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés che ha catapultato il pubblico in un era lontana, dominata da miti e leggende, ma allo stesso tempo, mai così vicina alla nostra realtà. La donna selvaggia rappresenta un percorso ciclico di vita, morte e rinascita, una caratteristica propria della natura selvaggia e istintuale delle donne. Una creatura capace di accogliere in sè una forza ferina e al contempo un istinto materno. Purtroppo, come ogni creatura, o forse più di tutte le altre, è soffocata dalle incertezze, dalle paure e dagli stereotipi causati dall’ignoranza e da una finta cecità che la società continua ad ostentare.
In occasione dell’evento del 2 marzo e con l’avvicinarsi della “Giornata Internazionale della Donna”, abbiamo incontrato il sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, persona di grande sensibilità, che ha accolto il progetto “centro antiviolenza Aurora”, sposando una causa così importante e favorendo ogni tipo di attività di sensibilizzazione.
Un lavoro che sarebbe stato impossibile senza la collaborazione costruttiva del sindaco Cappello che ha offerto, in questo modo, ai suoi cittadini un servizio vitale per le donne in difficoltà del nostro territorio.
Sindaco, come è nato l’interesse del comune di Piedimonte Matese riguardo il tema della violenza sulle donne? E’ nato questo interesse per la tematica perchè vedemmo il bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri e successivamente abbiamo avuto l’incontro con le dirigenti dell’Associazione Spazio Donna e così insieme abbiamo deciso di presentare il progetto e chiedere il finanziamento, che è stato poi accettato, iniziando così questo percorso.
Il partenariato del comune di Piedimonte Matese con l’Associazione Spazio Donna è stato determinante per il progetto “Centro Antiviolenza Aurora”. Qual è stato il contributo dell’amministrazione comunale nella realizzazione delle azioni progettuali? Molto importante. Abbiamo delegato Spazio Donna alla gestione del finanziamento e di tutte le procedure con la massima collaborazione. Noi avevamo un immobile da destinare al centro di prima accoglienza, abbiamo adeguato i locali e abbiamo fornito le sedi. Inoltre nell’alto casertano, da Caiazzo fino alle nostre zone, è l’unico centro antiviolenza.
Secondo lei, quali sono stati i risultati che il centro ha ottenuto nel territorio che amministra? Le responsabili dell’Associazione mi hanno dato un rendiconto di tutto quello che è stato fatto, anche perchè la maggior parte dei casi sono riservati e quindi non possiamo fare comunicati stampa divulgando notizie sulle donne che si rivolgono al centro, ma penso un buon lavoro è stato quello di conoscere queste problematiche in ogni settore, non soltanto con il centro di ascolto presso i locali della biblioteca comunale, ma anche con tutta una serie di eventi, manifestazioni, di presenza sul territorio sensibilizzando su questa problematica che spesso in passato veniva tenuta nascosta. Ora vedo che le cose stanno cambiando, le donne mano, mano trovano il coraggio di rivolgersi ai centri antiviolenza.
Nel mese di maggio il progetto terminerà. Come intende sostenere in futuro le iniziative del Centro Antiviolenza Aurora? Ci siamo incontrati con le responsabili dell’Ass, Spazio Donna di Caserta e ci siamo riproposti di avanzare nuovi progetti simili per raccogliere finanziamenti. Già abbiamo fatto delle richieste con la speranza che vengano approvate. Il comune purtroppo non può sostenere con fondi propri questi progetti anche perchè alcuni servizi vengono svolti dall’ambito, dalle politiche sociali e quindi non solo dal comune e che dovrebbero essere finanziati dalla Regione Campania. Il problema è che la regione non mantiene gli impegni nei pagamenti, noi vantiamo crediti dalla regione Campania dal 2011 e quindi diventa sempre più difficile assicurare questi servizi. Per questo caricare l’ambito anche di queste strutture sarebbe difficile se non impossibile. Ma sono molto fiducioso in un eventuale prolungamento o ulteriore bando da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri oppure di altre istituzioni. La sensibilizzazione che c’è stata in quest’ultimo periodo non si era mai vista: questi tavoli, questi gazebi, le scarpe rosse che abbiamo messo nelle manifestazioni rappresentano un segnale molto forte e la cittadinanza risponde con molto interesse.