Ecoreati, Senato approva ddl. Romano: “Risposta concreta per la Campania”

di Nicola Rosselli

Roma – “Il Senato ha approvato a larga maggioranza, con voto contrario di Forza Italia e astensione della Lega, il disegno di legge sugli ecoreati. È una risposta auspicata e concreta all’esigenza di giustizia e di tutela dell’ambiente. Soprattutto per le terre della Campania a lungo violate da ogni forma di abuso”.

A parlare Lucio Romano, senatore aversano di Democrazia Solidale, impegnato da tempo nella lotta per il miglioramento del martoriato territorio a cavallo tra le province di Napoli e Caserta. Una battaglia che l’esponente politico centrista conduce da un osservatorio privilegiato qual è la commissione sanità del senato.

“Adesso alla Camera il compito di completare quanto prima il percorso legislativo così da poter dotare l’Italia di una legge che definisce nuovi reati quali il delitto di inquinamento ambientale e di disastro ambientale, il delitto di traffico e abbandono di materiale di alta radioattività e il delitto di impedimento del controllo”, conclude Romano che è  promotore e relatore in Commissione Sanità al Senato dell’indagine conoscitiva su inquinamento, tumori, malformazioni feto neonatali ed epigenetica.

Ad essere soddisfatto anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha commentato: “Come ministro dell’Ambiente, mi sono recato, come primo atto, nella Terra dei fuochi e allora mi sono impegnato a procedere verso una riforma complessiva dei reati ambientali in ambito penale”.

In concreto, nel Codice penale viene introdotto un nuovo titolo dedicato ai reati contro l’ambiente, all’interno del quale sono introdotti i nuovi delitti di inquinamento ambientale, di disastro ambientale, di traffico e abbandono di materiale radioattivo e di impedimento di controllo. In caso di ravvedimento operoso è prevista una diminuzione di pena (dalla metà a due terzi) nei confronti di chi si adopera per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, o aiuta concretamente l’autorità di polizia o la magistratura nella ricostruzione dei fatti, nell’individuazione dei colpevoli e nella sottrazione di risorse rilevanti per la commissione di delitti oppure di chi provvede, prima del dibattimento, alla messa in sicurezza e alla bonifica e, se possibile, al ripristino dello stato dei luoghi. Se, per compiere tali attività, l’imputato chiede la sospensione del procedimento penale, il giudice può accordare al massimo tre anni di sospensione, durante il quale il corso della prescrizione è sospeso. Prevista anche la confisca dei beni del condannato.

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