Mosul – Gli scempi compiuti dai terroristi dell’Isis proseguono con la distruzione di musei e siti archeologici.
Ad essere colpito e buttato a terra con dei “bulldozer” è l’antico sito archeologico assiro di Nimrudm, nei pressi di Mosul. La notizia è stata diffusa dal ministero del Turismo iracheno che ha denunciato: “Lo hanno raso al suolo. L’Isis continua a sfidare la volontà del mondo e i sentimenti dell’umanità”.
La motivazione della violenza sarebbe sempre la stessa, i reperti offenderebbero la religione islamica. La medesima giustificazione sarebbe stata utilizzata anche per le devastazioni del museo di Mosul.
Irato l’Unesco che ha definito l’azione dei jihadisti un “crimine di guerra”, facendo appello “a tutti i responsabili politici e religiosi della regione a sollevarsi contro questa barbarie”.
Il sito archeologico distrutto fa riferimento alla città di Nimrud fondata dal re Shalmaneser (1274-1245 avanti Cristo) che divenne capitale dell’impero assiro sotto Assurbanipal II (883-859 avanti Cristo) arrivando ad avere 100mila abitanti. I primi scavi risalgono al 1845 e proseguirono fino al 1873. Ripresero poi nel 1949 e andarono avanti fino alla meta’ degli anni ’70 portando alla luce resti del palazzo reale, basamenti, sculture, statue.