Caserta – “Giuseppe Setola aveva solo una maculopatia traumatica all’occhio sinistro”. E’ quanto ha dichiarato il consulente della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Mario Stirpe, sentito al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere come teste nel processo in cui sono imputati l’ex capo dell’ala stragista dei Casalesi e l’oculista di Pavia Aldo Fronterrè, accusato di aver realizzato certificato medici falsi consentendo al killer nel 2008 di ottenere gli arresti domiciliari a Pavia per curarsi nella sua clinica oculistica.
Setola riuscì poi a fuggire dalla struttura sanitaria iniziando nel Casertano la stagione del terrore costata 18 morti tra cui l’imprenditore Domenico Noviello e i sei africani uccisi a Castel Volturno, sul litorale domizio, nella cosiddetta ‘strage di San Gennaro’.
Per il pm Alessandro Milita della Dda, Fronterrè accertò falsamente per Setola una maculopatia degenerativa all’occhio destro, ma quel problema, secondo quanto spiegato da Stirpe, non ci sarebbe mai stato perché “la maculopatia degenerativa o è ereditaria o si presenta dopo i 60 anni, e non è il caso di Setola”.
Stirpe ha quindi confermato ciò che è emerso in altre udienze, ovvero che il killer aveva problemi solo all’occhio sinistro, a causa di un incidente capitato in gioventù.