Bilancio, Colombiano: “Anarchia istituzionale”

di Redazione

San Marcellino – Durante l’ultimo Consiglio comunale, tenutosi in data 05 marzo, la Giunta ha approvato il Bilancio relativo all’anno 2014 dopo la redazione dello stesso in forma riequilibrata. Ciò è avvenuto nonostante il parere negativo in riferimento allo stesso documento emesso dal Revisore dei conti, il quale, in un atto ufficiale, ha dichiarato non conforme il bilancio, invitando l’amministrazione a provvedere ad una sua rielaborazione priva di irregolarità.

“Siamo in preda all’anarchia istituzionale”, ha commentato Anacleto Colombiano, leader dell’opposizione dell’Ancora, che ha denunciato una situazione insostenibile dal punto di vista della regolarità dei procedimenti, “Carbone non prende in considerazione la pericolosità di procedere nell’approvazione di atti di natura economica ritenuti non adeguati dagli organi di competenza. Il Bilancio approvato in sede di Consiglio Comunale, infatti, è stato dichiarato dal Revisore non accettabile ma nonostante ciò, il gruppo di governo ha deciso ugualmente di proseguire, inviando il documento al Ministero dell’Interno, esponendo ulteriormente a verifiche e sanzioni il Comune di San Marcellino.

In sede di Consiglio la minoranza dell’Ancora ha presentato una nota in cui evidenziava le irregolarità del documento senza che questo ne abbia impedito l’approvazione.

 “La relazione del Revisore conferma definitivamente la nostra denuncia in relazione al Bilancio che ne sottolinea le criticità, dalla non veridicità di alcuni dati alla mancanza di allegati previsti e ci lascia senza parole l’atteggiamento del sindaco e dei suoi collaboratori che perseverano nonostante le difficoltà segnalate. Ricordiamo che il paese grava in una condizione di dissesto finanziario che ha aumentato sensibilmente le aliquote dei tributi versati dai cittadini senza che a questo sia corrispondo un miglioramento dei servizi che, ormai da anni, sono del tutto inesistenti o, nella migliore delle ipotesi, insufficienti. Continueremo la nostra battaglia nonostante le difficoltà, consapevoli e fiduciosi che la giustizia farà il suo corso come dimostra il recente provvedimento della Corte dei Conti che, in conseguenza dello sforamento del Patto di Stabilità interno degli anni 2012 e 2013 ha stabilito la restituzione delle indennità percepite irregolarmente in quegli anni nella misura del 30%”

Secondo tale provvedimento le cifre mensili da restituire ammonterebbero a circa 750 euro per il sindaco, e circa 400 euro per gli assessori per un totale cumulativo di circa 60mila euro da restituire entro fine mandato prevista per il 2016.

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