NAPOLI. “Penso di avere chiarito tutto quello che c’era da chiarire. I magistrati sono stati gentili e disponibili”.
Lo ha detto l’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino al termine dell’interrogatorio al quale e stato sottoposto per circa quattro ore alla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3, in qualità di indagato per associazione per delinquere e violazione della legge Anselmi sulle società segrete.
Il gruppo di Flavio Carboni, arrestato nelle scorse settimane, avrebbe puntato su Cosentino per la candidatura alla presidenza della Regione Campania al posto dell’attuale governatore Stefano Caldoro, contro il quale sarebbe stato ordito un complotto in “stile Marrazzo”. “Non ho in alcun modo tentato di screditare Caldoro”, ha sottolineato Cosentino ai cronisti.
Il pm Rodolfo Sabelli e il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo non hanno rilasciato alcuna indicazione rispetto allincontro con Cosentino. Capaldo ha solo chiarito che nel corso dellatto istruttorio a Cosentino non sono state fatte ascoltare intercettazioni perché “queste non sono utilizzabili quando coinvolgono parlamentari”.
BERLUSCONI: “E’ UNA MONTATURA MEDIATICA”. L’inchiesta P3 è solo una “vergognosa montatura” alimentata dai media. Lo sostiene il premier Silvio Berlusconi che ancora una volta ha scelto la via del messaggio al sito dei “Promotori della Libertà” per dire la sua sui temi più caldi che animano il dibattito politico. “Loro ed i loro giornali – ha detto Berlusconi evocando l’opposizione – continuano con le chiacchiere, gli insulti, le calunnie, i falsi teoremi per cercare di infangare e di indebolire un governo che lavora, concretamente e bene, nell’interesse di tutti gli italiani”. “Abbiamo vinto tutte le sfide elettorali, degli ultimi due anni. – ha aggiunto – Siamo quindi il pilastro portante del governo, e nella realtà e nei numeri non ci sono ipotesi diverse di governo. Siamo di fronte all’ennesimo tentativo della sinistra di ribaltare per via giudiziaria il risultato delle urne, siamo di fronte all’eterna pretesa e all’eterno sogno della sinistra di far diventare maggioranza la minoranza, con un gioco di prestigio”.