Cgil: “Economia non osservata vale quasi 300 miliardi”

di Redazione

Roma – In Italia esiste un’economia non osservata, composta sia dal sommerso che si sottrae al fisco, sia dalle attività illegali che vale tra i 250 e i 290 miliardi di euro l’anno. A stimarlo uno studio presentato dalla Cgil e realizzato dall’associazione Bruno Trentin insieme all’Istituto di ricerca Techne e al Cer.

La fetta più grande di queste realta “non osservata” è rappresentata dall’economia sommersa e da quella informale, attività che sono legali (e che nel primo caso sono attuate da operatori ufficiali) ma che si sottraggono ai controlli fiscali. Questa branchia vale tra i 180 e i 210 miliardi di euro. Secondo questi dati il mancato gettito è valutabile in 93 miliardi, dei quali 14 miliardi possono essere recuperati attraverso misure che rendano più efficienti le norme già esistenti e implementando quelle norme che già esistono ma non sono ancora totalmente attivate. Minore invece il livello dell’economia illegale, il cui valore complessivo è stimato tra i 70 e gli 80 miliardi anni.

Commentando questi dati il segretario della Cgil Susanna Camusso ha osservato come ci sia un pezzo consistente dell’economia, piccola e grande, che gioca su forme di illegalità’ a tassi più o meno significativi”. Bisogna “evitare di costruire strumenti che ripercorrono la logica del condono”. Sempre parlando di fisco, Camusso ha bocciato qualsiasi ipotesi di introdurre una soglia di impunità al reato di falso in bilancio facendo però presente che le sanzioni devono essere commisurate alle violazioni”.

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