Aversa – In merito alle dichiarazioni del consigliere di minoranza Michele Galluccio e alla sua polemica per l’investimento promosso dalla Giunta Comunale per il recupero dell’immobile ex scuola San Biagio, il vicesindaco Nicla Virgilio chiarisce il percorso e le intenzioni dell’amministrazione sulla futura destinazione dell’immobile.
“150 mila euro – spiega il vicesindaco – per riabilitare una struttura che da quando è stata dismessa, ben cinque anni, è diventata solo ed esclusivamente ricettacolo e luogo di razzie di barboni e vandali. Nell’ambito di una rivisitazione generale e ritenendo la scuola punto nevralgico e fondamentale per qualsiasi società civile che voglia ritenersi tale abbiamo preferito lasciare come voce per tale plesso quella di ristrutturazione ed ammodernamento per istituto scolastico che se avessimo voluto sperperare, cosa molto singolare tenuto conto del modus operandi dell’attuale amministrazione, non avremmo dovuto fare altro che ‘porre mano ai lavori’. Se così non è stato è proprio perché si sta cercando di trovare la collocazione più giusta ed opportuna per l’ex plesso scolastico di via San Lorenzo che faceva capo al Quinto Circolo didattico di via Madre Teresa di Calcutta”.
“Agli inizi di gennaio – continua Virgilio – si è avuto un incontro istituzionale con gli organi rappresentativi della Polizia di Stato per verificare l’ipotesi di trasferire il commissariato di via San Lorenzo nell’ex carcere mandamentale, ubicato in via Filippo Saporito, destinato nel 2007, in seguito ad un protocollo di intesa firmato con l’Adisu, ad alloggi per gli studenti universitari. L’edificio potrebbe diventare di supporto, con una parte dei vani, agli uffici del Giudice di Pace, che di certo non gode di spazi adeguati. Ovviamente il processo di una tale operazione risulta essere complesso e articolato”.
“La priorità, ad ogni modo – conclude Virgilio – resta quella di destinare edifici di proprietà del comune a quelle scuole per le quali a tutt’oggi l’amministrazione paga dei fitti. Con la ristrutturazione dell’ex palazzo Pime in via Drengot, per il quale è stata finanziata la somma di un milione e centomila euro (300mila euro sono fondi regionali e 800mila sono i fondi destinati dal Piu Europa) si cercherà di porre una soluzione definitiva a tale annoso problema”.