San Prisco – Tre extracomunitari di origine africana, El Bardai Mustapha, 27 anni, marocchino, Gasbi Najoua, 50 anni, e Karoui Moncef, 59, tunisini, sono stati arrestati dai carabinieri della stazione di San Prisco per sfruttamento della prostituzione, i primi due, e tentata violenza sessuale aggravata, il terzo.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha permesso di ricostruire compiutamente, anche grazie ad attività di intercettazione telefonica, la responsabilità di una coppia di extracomunitari in relazione al reato di sfruttamento della prostituzione di una giovane ventenne tunisina, per il quale gli extracomunitari erano stati quindi sottoposti a fermo da parte dei carabinieri.
La giovane donna era stata obbligata dai due – che avevano approfittato della sua condizione di clandestina priva di documenti e avevano agito con trattamenti estremamente degradanti – a prostituirsi sulla pubblica via, nonché all’interno di un’abitazione in Casapulla, anche alla presenza di minori.
Le somme provento del meretricio, che oscillavano tra i 20 e i 50 euro per ciascuna prestazione, venivano interamente rastrellate dalla coppia di sfruttatori. Nel corso dell’indagine sono stati raccolti altresì consistenti elementi in merito ad un episodio occorso nel mese di dicembre 2014, durante il quale la giovane donna era rimasta vittima di un tentativo di violenza sessuale da parte di un connazionale, il quale, armato di coltello, si era introdotto con la forza all’interno dell’abitazione, ferendola. Nella circostanza la giovane era riuscita a fuggire.
L’autorità giudiziaria, in relazione a tale ultimo fatto, ha disposto un provvedimento di fermo del pm in relazione al terzo extracomunitario indicato nell’allegato elenco, autore appunto del tentativo di violenza.
La persona offesa, che ha presentato denuncia ai carabinieri sia contro i propri sfruttatori sia contro l’autore del tentativo di violenza sessuale, è stata soccorsa e ospitata presso un centro antiviolenza.
I provvedimenti di fermo sono stati convalidati dal gip che, conseguentemente, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tutti e tre gli indagati.