Camorra, imprenditore “a disposizione” del clan: maxi sequestro di beni

di Redazione

Casal di Principe – Maxi sequestro di beni, tra le province di Napoli, Caserta ed Alessandria, ad un imprenditore edile ritenuto elemento di spicco del clan dei casalesi: si tratta di Emilio Capone, 69 anni, originario di San Cipriano d’Aversa.

L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha visto impegnati gli uomini del Servizio centrale operativo e delle squadre mobili di Napoli e Caserta.

L’imprenditore, secondo gli investigatori, “era il punto di riferimento del clan dei casalesi”, fazione Bidognetti, in quanto metteva stabilmente a disposizione della ‘famiglia’ le proprie conoscenze ed attività economiche. L’uomo insieme ai suoi familiari, gestiva, di fatto, per conto del gruppo criminale di riferimento, gli allacci all’acquedotto comunale di Castel Volturno.

Il rapporto di Capone con il clan, riferiscono gli inquirenti, “produceva vantaggi per entrambi i contraenti, consistenti per l’imprenditore nell’imporsi nel territorio in posizione dominante e per il sodalizio criminoso nell’ottenere una quota, pari a circa un terzo, dei compensi che gli utenti privati versavano per l’allaccio alla rete idrica comunale”.

Il valore dei beni sottoposti a sequestro, terreni, immobili, impresa edile, ammonta complessivamente al valore di oltre 10 milioni di euro. Tra questi la ‘Emil Costruzioni’, con sede a Castel Volturno, un immobile a Mondragone, terreni a Castel Volturno, Casal di Principe e Mondragone con immobili e capannoni abusivi.

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