POZZUOLI. Una bomba di tipo rudimentale è esplosa la notte scorsa davanti a un ufficio postale privato di Pozzuoli che appartiene a Lorenzo Perillo, l’uomo indagato in stato di libertà per l’omicidio di Teresa Buonocore.
Lorenzo Perillo è fratello di Enrico, condannato a 15 anni di carcere per violenze su una delle figlie di Teresa. L’ufficio si trova in località San Martino, l’area industriale di Pozzuoli al confine con il quartiere napoletano di Pianura; ad accorgersi dell’attentato è stata una squadra di vigilantes che pattugliano la zona. L’ordigno ha scardinato parzialmente il cancello, mettendo fuori uso il motore ed i comandi automatici dello stesso.
A denunciare l’esplosione al commissariato è stato un terzo fratello Perillo, che però non ha riferito la circostanza – importante, secondo gli investigatori – che Lorenzo è stato di recente protagonista del clamoroso fatto di cronaca. La sconcertante circostanza è emersa dai controlli nella banca dati della polizia.
Al momento sono quattro le ipotesi formulate dagli investigatori: un attentato di tipo estorsivo; un episodio legato in qualche modo al caso Buonocore; la vendetta di un dipendente trasferito contro la sua volontà a Giugliano; una messinscena dei Perillo per accreditarsi come vittime della malavita.
MADRE DI AVOLIO TENTA SUICIDIO. Intanto, la madre di Giuseppe Avolio, uno dei due giovani arrestati nei giorni scorsi con l’accusa di aver assassinato Teresa Buonocore, ha tentato il suicidio domenica mattina lanciandosi nel vuoto dal balcone della sua abitazione, a Portici (Napoli). Flora Scognamiglio, 44 anni, è stata ricoverata nell’ospedale “Loreto Mare” di Napoli: non è grave. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, la donna, provata dall’arresto del figlio con una accusa gravissima, si è lanciata nel vuoto dal secondo piano dell’edificio in cui abita, in via Guglielmo Marconi. Una tettoia metallica ha attutito l’impatto: la donna ha così riportato solo la frattura di una tibia.
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