Berlusconi atteso a Terzigno. Si valuta ampliamento di discariche esistenti

di Redazione

Luigi CesaroNAPOLI. Qualche blocco stradale lungo la strada di accesso alla discarica, ma notte tranquilla a Terzigno dove i camion hanno regolarmente sversato.

Da giorni, nel comune del napoletano sono in atto proteste contro l’ipotesi di apertura di una seconda discarica. Dopo il ritrovamento, tra sabato e domenica, di 12 molotov, notte senza problemi, dunque, secondo quanto confermano le forze dell’ordine. Tra i cittadini c’è attesa soprattutto per l’eventuale sopralluogo in zona del premier Silvio Berlusconi che, secondo il primo cittadino di Terzigno, Domenico Auricchio, potrebbe sbloccare, in positivo, la vicenda discarica.

Intanto, si valuta l’ampliamento di alcune discariche esistenti o dismesse, ”attraverso un’attenta valutazione dei volumi residui”. E’ l’ipotesi alternativa alla apertura della seconda discarica di Terzigno, nel Parco nazionale del Vesuvio, particolarmente avversata dalle popolazioni, indicata dal presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, nel corso della seduta di Consiglio di lunedì. In merito è stato istituito un tavolo tecnico permanente. Si tratta di adottare scelte ”finalizzate alla realizzazione di un’opportuna impiantistica, secondo un preciso e rigido cronoprogramma”.

Nel suo intervento durante il Consiglio provinciale, il presidente Cesaro accusa l’ex giunta regionale guidata da Antonio Bassolino: “I tre impianti di compostaggio, millantati dall’ex assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini, che sembrava dovessero essere solo collaudati, si sono rivelati impianti fantasma. Non ve n’è traccia, non c’è un mattone in piedi e anche i relativi progetti hanno rischiato di andare persi”.

L’amministrazione Cesaro sta lavorando alla realizzazione dicinque impianti di compostaggio, per tre dei quali, in accordo con i comuni, è già stata decisa una destinazione (Pomigliano d’Arco, Napoli Est ed Afragola). Ai comuni sono andati anche 9 milioni di euro per 34 isole ecologiche e 7 milioni di euro per acquisto di automezzi e attrezzature. Individuato anche il sito di Teverna del Re a Giugliano per realizzare l’impianto di incenerimento, dedicato per eliminare le balle di rifiuti giacenti da un decennio nell’area. “La Provincia c’è, dunque, e si muove, per qualcuno talvolta anche troppo”, rivendica Cesaro. La crisi di questi giorni “non è paragonabile a quella sistemica di due anni fa”, ricorda, perchè ci sono discariche e un termovalorizzatore, mentre “ieri non avevamo niente”. “Quanto è accaduto, è evidente, – dihiara Cesaro – è frutto dell’incapace gestione dei servizi di raccolta da parte di società che hanno gestito l’igiene sul territorio, un deficit di gestione dell’ente municipale”.

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