Gentiloni a Tunisi, visita italiane ferite nell’attentato

di Stefania Arpaia

Tunisi – Il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, a una settimana dall’attentato al museo del Bardo si è recato a Tunisi per incontrare il presidente della Repubblica tunisina, Beji Caid Essebsi, e il ministro degli Esteri, Taieb Baccouche.

Gentiloni ha voluto, in questa visita lampo, sottolineare l’impegno dell’Italia affinchè si realizzi un coinvolgimento dell’Ue in un piano di investimenti in Tunisia. Il Paese deve essere aiutato per “superare il dissesto economico di cui si nutre il fondamentalismo jihadista”, ha riferito il ministro.

Ribadito anche l’impegno a lavorare insieme al governo di Parigi affinchè progetti come Elmed, il collegamento sottomarino fra Italia e Tunisia lungo 100 chilometri, un progetto gestito da Terna e la società tunisina per l’energia Sheg, siano sostenuti anche dal piano Junker; e affinchè le regioni italiane utilizzino i fondi della Cross border cooperation per progetti di collaborazione con aziende tunisine.

Inoltre, il ministro avrebbe annunciato anche l’eliminazione di parte del debito della Tunisia nei confronti dell’Italia, pari a 25 milioni di euro.

“La Tunisia non chiede solo impegni economici ma anche cooperazione sul terreno della sicurezza e della lotta al terrorismo. Una delle maggiori preoccupazioni comune è la Libia”, ha detto.

Visita anche alle italiane rimaste ferite durante l’attacco terroristico rivendicato dall’Isis. Lorena Boni, 57 anni, di Castelfranco Emilia, potrebbe rientrare già  nelle prossime 48 ore per essere ricoverata a Modena; Anna Abagnale, dipendente del comune di Torino, invece, farà  ritorno in Italia non appena le daranno il via libera i medici tunisini e quelli delle Molinette dove sarà  ricoverata.

Rinviata l’apertura del museo prevista per oggi, alla prossima domenica, per motivi di sicurezza.

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