Zaia dice no a rifiuti campani: “I napoletani simpatici ma sono fatti loro”

di Redazione

Luca ZaiaNAPOLI. “Se i rifiuti si lasciano per strada, più rimangono a contatto con l’aria, più i processi di putrefazione li fanno puzzare. Al contrario, prima si elimina la spazzatura, più in fretta torna il profumo”.

Lo dichiara il governatore del Veneto Luca Zaia, che ha detto no alla possibilità di accogliere nelle sue discariche una parte dei rifiuti prodotti in Campania. Il no, spiega Zaia in un’intervista al Corriere della Sera, “è una questione di coerenza. Ciascuno deve imparare a gestire i propri servizi di base”. Il caso campano, dice, “lo paghiamo tutti, è un danno incalcolabile all’immagine”, oltre che “uno spreco”. “Penso al mare della Campania, penso a Pompei, penso ai prodotti di un’agricoltura sbalorditiva, umiliati da chi versa liquami nelle campagne e nei fiumi, da chi allungava il latte delle mozzarelle con l’acqua se non peggio”.

La vicenda dei rifiuti campani, prosegue Zaia, “mi rafforza nella mia convinzione: il federalismo non può che essere a velocità variabile. Smaltire i propri rifiuti è, insieme con la sanità, il primo dovere di un’amministrazione. Se manca quello, vuol dire che non c’è un’amministrazione. A volte mi viene il dubbio che anche le leggi dovrebbero essere diverse a seconda dei territori. Alcuni reati, come lo sporcare per terra o il furto, non piacciono da nessuna parte, eppure – spiega – è più probabile trovare l’immondizia in strada o vedersi rubare il motorino in alcune parti d’Italia piuttosto che in altre”.

Zaia interviene anche con un’intervista al Sole 24 Ore in cui rilancia l’idea di federalismo a geometria variabile. “Penso al Veneto come la Catalogna, come la Baviera, dove lo stato centrale dà la giusta dose di autonomia in base a quello che chiedi”, afferma. “Se siamo bravi a gestire la sanità, perchè non dovremmo esserlo con la polizia locale piuttosto che la scuola, tutto l’ambiente o tutta la viabilità?”.

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