Provenza – Alle prime luci dell’alba sono riprese le operazioni di recupero dei corpi delle 150 persone che erano a bordo dell’Airbus A320 della GermanWings precipitato ieri sul massiccio dei Trois-Eveches, in Alta Provenza, sulle Alpi francesi al confine con l’Italia, mentre era in volo da Barcellona a Düsseldorf.
Hanno così ripreso a decollare dal campo base di Seyne-Les-Alpes gli elicotteri impegnati nelle ricerche delle vittime. “La zona è impervia e le operazioni sono complesse”, spiega un gendarme. “Stiamo portando in quota tutto il materiale necessario per effettuare le varie attività e per completarne il trasferimento saranno necessari ancora parecchi voli”.
Nella notte intorno ai corpi delle vittime già individuati sono stati accesi dei fuochi per tenere i lupi lontani dai cadaveri.
Soccorritori e forze dell’ordine sono impegnate nel difficile recupero di indizi che possano far luce sulle cause della tragedia. La scatola nera ritrovata nella zona in cui ieri si è schiantato l’Airbus della GermanWings verrà analizzata già da questa mattina, come ha riferito il segretario di Stato francese ai Trasporti, Alain Vidalié. Scatola nera, contenente le registrazioni delle conversazioni all’interno della cabina di pilotaggio, che risulta danneggiata, come ha detto il ministro francese dell’Interno, Bernard Cazeneuve.
Mentre si moltiplicano le ipotesi e gli interrogativi sulle cause del disastro che ha colpito una delle compagnie più affidabili al livello mondiale, il premier francese Manuel Valls ha affermato “nessuna ipotesi può essere scartata”. “Dagli elementi raccolti finora si tratta di un incidente: ogni altra teoria è da escludere”, ha tenuto a chiarire Germanwings. Secondo Meteo France, le condizioni del tempo erano “particolarmente calme al momento del disastro”. Con un cielo sgombro dalle nuvole e un vento debolissimo.
Ancora da capire, inoltre, il perché del mancato sos. La Dgac, authority francese per l’aviazione civile, ha infatti detto che l’aereo non ha lanciato alcun Sos, ma sono stati gli uomini-radar ad attivare le procedure di emergenza. L’unica spiegazione di un’azione del genere, molto grave, è la perdita di pressurizzazione. Ma non ci sarebbe stato motivo per non comunicare l’inconveniente a terra. Invece, silenzio per otto, interminabili minuti, fin quando l’aereo si infrange contro la parete della montagna.
Gli esperti francesi, ex piloti o esperti di aviazione civile e militare, che escludono un attentato con esplosione, non sono altrettanto categorici nell’escludere una “presenza illecita” a bordo. Che spiegherebbe non soltanto l’assenza di contatti volontaria da parte dei piloti ma anche il mancato ricorso al codice d’emergenza (7077) che in casi disperati si invia a terra tramite trasponder.
Attesi per oggi sul luogo della tragedia il presidente francese Hollande, la cancelliera tedesca Merkel e il premier spagnolo Rajoy.
Tra le vittime vi è un cittadino israeliano che viveva in Spagna: Eyal Baum, 39 anni, che viveva a Barcellona con la moglie. C’erano anche due cantanti dell’Opera di Dusseldorf, il baritono Oleg Bryjak, 54 anni, e il contralto Maria Radner. Bryjak stava rientrando da Barcellona, dopo essere stato ospite del Gran Teatre del Liceu, dove aveva interpretato “L’Alberich del Siegfried” di Wagner. “Abbiamo perso con lui un meraviglioso interprete e un meraviglioso uomo”, ha detto il soprintendente del teatro Christoph Meyer riferendosi a Bryjak.
Il Giappone, intanto, è al lavoro per avere conferma della reale presenza di due cittadini nipponici a bordo dell’aereo. Nella tarda serata di ieri il ministro degli Esteri del Regno Unito, Philip Hammond, non ha escluso che tra le persone che hanno perso la vita possano esserci anche cittadini britannici. Una storia a lieto fine, invece, quella di una squadra svedese di calcio che ha scampato il dramma all’ultimo momento.