CASERTA. Nella mattinata di lunedì, i carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad unordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di numerosi fiancheggiatori dellala stragista del clan dei casalesi, gruppo guidato da Giuseppe Setola, …
… che tra la primavera del 2008 e linizio del 2009 si è reso responsabile di efferati omicidi e numerosi attentati in provincia di Caserta. I destinatari della misura cautelare (tra cui anche alcune donne) sono coloro che, a vario titolo, hanno fornito agli esponenti del gruppo la disponibilità di abitazioni, mezzi e armi.
I provvedimenti traggono origine da un approfondimento investigativo sviluppato attraverso lanalisi di attività dindagini condotte nella contestualità dellattuazione della strategia del terrore, posta in essere dal gruppo Setola, a danno di testimoni di giustizia, imprenditori, congiunti di collaboratori di giustizia, che hanno permesso di svelare in maniera compiuta le dinamiche e, soprattutto, gli appoggi logistici di cui il gruppo criminale si avvaleva.
Tra i destinatari dell’ordinanza ci sono lo stesso Setola (arrestato nel gennaio 2009 a Mignano Montelungo); Massimo Alfiero, 38 anni, di Casal di Principe, in carcere a Cuneo, fratello del più noto Nicola Alfiero, condannato nel processo Spartacus I; Francesco Cerullo, 50 anni di Casal di Principe; Michele Paone, 38 anni, di Casal di Principe; Paolo De Crescenzo, 28 anni di Castel Volturno; Nunzio Sacchelli, 37 anni, di Giugliano; Giuseppe Alioto, 68 anni, di Giugliano (Napoli); Antonietta Laperuta, 29 anni, di Piscinola; Anna Maffeo, 39 anni, di Piscinola (Napoli); Assunta Piccolo, 45 anni, di Qualiano (Napoli); Raffaele Tamburrino, 41 anni, di San Marcellino; Anna Maria Segno, 33 anni, di Castel Volturno; Giuseppe Guerra, 42 anni, di San Marcellino; Luminista Alioto, 29 anni, di Gesti (Romania).
I provvedimenti traggono oridine dallapprofondimento investigativo svolto dai carabinieri del comando provinciale di Caserta, sia attraverso lanalisi delle attività dindagine originariamente condotte nei confronti del gruppo Setola, che meddiante la verifica delle dichiarazioni di numerosi, anche recenti, collaboratori di giustizia, tra i quali figurano ex elementi dello stesso gruppo: Oreste Spagnuolo, Emilio Di Caterino, Giuseppe Gagliardi, Giovanni Mola, Salvatore Fasano, Francesco Diana e Luigi Diana. Sono stati dunque individuati coloro che diedero sostegno alla latitanza del cosiddetto gruppo di fuoco, accusati, a vario titolo: di aver fornito ospitalità in diverse circostanze ai latitanti Setola, Alessandro Cirillo (O Sergente), Giovanni Letizia e Spagnuolo, i quali utilizzavano gli appartamenti fittiziamente intestati ad alcuni degli indagati; di aver fornito la disponibilità delle abitazioni in cui si tenevano incontri strategici; di essersi intestati mezzi di trasporto utilizzati dai latitanti; di aver detenuto e custodito numerose armi (tre fucili dassalto, due kalashinkov, un fucile a pompa, sette pistole semiautomatiche, con relativo munizionamento) in uso al gruppo. In particolare, sono accusati di aver detenuto larsenale Massimo Alfiero, Nunzio Sacchelli, Michele Paone, Giuseppe Guerra e Paolo De Crescenzo. Per i servigi offerti era prevista una retribuzione da parte del gruppo.