Napoli – Prende la Circumvesuviana alle 17.04, insieme con tanti studenti e pendolari che tornano nei centri della provincia di Napoli: Vincenzo De Luca, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania, ne raccoglie istanze e lamentele prima di compiere il tragitto fino alla stazione di Pomigliano D’Arco.
“Le corse – spiega l’ex sindaco di Salerno – sono state ridotte da 530 a 260 e i dipendenti sono arrabbiati per mancanza di certezze. Chi governa per cinque anni deve rendere conto ai cittadini di quello che ha fatto e oggi prendiamo atto che la condizione dei trasporti pubblici e disastrosa ed e’ di gran lunga peggiore di quello che avevamo cinque anni fa. Quindi, Caldoro non pensi al passato ma dica quello che ha fatto. Chi doveva risolvere i problemi li ha aggravati enormemente”.
De Luca viaggia in un vagone piuttosto affollato, parla con i viaggiatori. Uno di essi, alla stazione prima di partire, lo avvicina e riferendosi all’applicazione della legge Severino gli chiede: “Perché dovrei votarla se poi non può fare il presidente?”. “Anche De Magistris fa il sindaco di Napoli tranquillamente” ribatte De Luca. A bordo alcuni viaggiatori sottolineano il taglio delle corse: “L’ultimo treno – dice Vincenzo di Pomigliano – parte alle otto e venti, mentre prima ce n’erano fino alle nove meno dieci.
E l’ultimo treno non arriva neanche fino a Nola, chi deve andare a Cicciano si deve far venire a prendere con la macchina”. Altri evidenziano la difficile condizione delle stazioni: “Quella di Pomigliano non è presenziata nel pomeriggio – dice un pendolare – come pure quelle di Pratola Ponte e Castello di Cisterna. Le studentesse o le commesse che tornano di sera hanno paura. In più non funziona l’ascensore e quindi i disabili non possono prendere il treno, devono usare il paracadute…”. De Luca spiega il suo programma, dicendo: “Partiamo dalla centralità del ferro ma trovando una integrazione con il trasporto su gomma che garantisce maggiore flessibilità”.