Chiusura Opg, al via l’iter per il trasferimento degli internati

di Nicola Rosselli

Aversa – “L’ospedale psichiatrico giudiziario ‘Filippo Saporito’ chiuderà definitivamente i battenti non prima del prossimo autunno. Oggi (ieri per chi legge, ndr) non vi è stato alcuna scarcerazione né trasferimento. I nominativi per queste attività saranno forniti nei prossimi giorni”.

Ad affermarlo la direttrice della struttura aversana, il più antico manicomio criminale d’Italia, la dottoressa Elisabetta Palmieri che nella giornata di ieri è stata impegnata in una riunione presso la Regione Campania proprio per continuare nelle attività di dismissione che non potranno non tenere conto di quanto fatto o da fare da parte delle Asl di origine degli attuali ricoverati.

Ricoverati che nell’ultima settimana sono passati da 103 a 96 a seguito di alcune dimissioni/scarcerazioni di detenuti / pazienti da parte dell’autorità giudiziaria.

Di questi 96 pazienti, stando ai dati forniti dalla dirigenza del Saporito, 35 sono di competenza della Regione Campania, mentre i rimanenti 61 provengono dal Lazio, Abbruzzo e Molise ed in questo senso i rapporti con i vertici sanitari di questi tre enti sono frequenti al fine di consentire il trasferimento dalla struttura aversana alle Rems (le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) che saranno o sono già state approntate nelle diverse regioni.

Per quanto riguarda i campani, ad essere interessate, almeno in questa prima fase, sono due province: Caserta e Avellino. In Terra di Lavoro vi saranno due rems provvisorie a partire già da oggi, primo aprile, a Statigliano, nel comune di Roccaromana, con 20 posti e a Mondragone con 8. Ad esse si deve aggiungere una rems provvisoria in provincia di Avellino a Bisaccia che, però, curerà solo i nuovi ingressi a far data proprio dal primo aprile. Da agosto, poi, si avrà una rems definitiva a Calvi Risorta con 20 posti letto e da maggio prossimo a San Nicola Baronia, in provincia di Avellino.

Nello specifico della provincia di Caserta i ricoverati di competenza sono 19 e per essi non dovrebbero esserci problemi di sorta per quanto riguarda il trasferimento, in considerazione dell’attivismo dimostrato dall’Asl di Caserta. Proprio il commissario della struttura sanitaria casertana l’aversano Gaetano Danzi, interpellato in merito alla stato dell’arte al momento del turn off, ha dichiarato: “Credo che la nostra Asl sia tra le migliori per quanto riguarda l’allestimento delle strutture che andranno ad ospitare i degenti dell’ospedale psichiatrico Saporito di Aversa di nostra competenza, considerato che non solo queste strutture saranno sufficienti per ospitarli, ma in esse troveranno posto anche i ricoverati di altre province campane che, secondo la magistratura competente, non possono essere scarcerati”.

In merito alla possibilità che nuovi arrivi potrebbero esserci presso l’opg aversano nelle prossime settimane, la direttrice Palmieri afferma: “No, dal primo aprile, secondo la legge, dovremmo solo cercare di trasferire i pazienti che già ospitiamo nelle nuove strutture. Nuovi arrivi non ci dovrebbero essere perché la normativa non prevede nuovi ricoveri presso gli ospedali psichiatrici giudiziari che non esistono più”.

La chiusura dell’ospedale psichiatrico giudiziario Saporito, nelle intenzioni degli amministratori aversani dovrebbe rappresentare una possibilità di sviluppo della città. Si spera, infatti, che possano essere abbattute le mura perimetrali che, di fatto, da oltre cento anni, dividono in due la città. Un’aspirazione che sta tentando di trasformare in realtà l’attuale amministrazione, anche se la ventilata istituzione di un carcere in quella struttura, rischia di farla abortire preventivamente.

A tal proposito, nei giorni scorsi, il primo cittadino normanno Giuseppe Sagliocco ha lanciato un grido di allarme per la sordità, a suo dire, del ministero competente e del Dap alla richiesta dell’istituzione di un tavolo di concertazione così come avvenuto per la nascita del Tribunale di Napoli Nord nel Castello Aragonese.

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