NAPOLI. Le regioni del Nord dicono no ai rifiuti della Campania. Lombardia, Veneto, Liguria,Piemonte e Marchesi sono dichiarate non disponibili, …
… mentre la Sardegna ha offerto uomini e mezzi ma ha spiegato che i rifiuti non possono essere smaltiti nell’isola. Anche in Friuli Venezia Giulia il gruppo della Lega Nord nel Consiglio regionale ha chiesto che “la Regione si dichiari indisponibile”. Solo la Toscana ha confermato la propria disponibilità ad accogliere una parte dei rifiuti campani. La Lombardia, invece, ha risposto spiegando che “prima si aspetta una convocazione da parte del governo per comunicare le risorse aggiuntive che intende destinare alle Regioni, dopo i tagli della finanziaria di luglio”. Fino ad allora, la Regione non intende partecipare nemmeno al tavolo governativo di discussione e “si conferma non disponibile ad accogliere i rifiuti campani”. Il Lazio invece si è detto disponbile, ma la presidente Renata Polverini ha spiegato che la disponibilità può essere “simbolica o più consistente a seconda degli approfondimenti tecnici”.
BOSSI: “SI INDAGHI LA IERVOLINO”. L’ipotesi di portare i rifiuti campani in altre regioni non piace al leader della Lega Umberto Bossi: “Il rischio è che dovunque li porti scateni il casino”. Per il Senatùr “bisogna colpire chi è responsabile come il sindaco di Napoli. L’unico che in questa vicenda può dire qualcosa è Berlusconi perché ha dimostrato di saper fare. Io mi chiedo – affonda poi il ministro per le riforme – perché la magistratura non intervenga sul sindaco di Napoli”.
IERVOLINO: “NEL DECRETO NIENTE PER NAPOLI”. “Ma lasciatelo perdere”,è la reazione a caldo del sindaco Rosa Russo Iervolino quando i giornalisti, a margine di un consiglio comunale, le riferiscono le parole di Bossi. “Intervenga pure – aggiunge il primo cittadino – va benissimo. Io non ho nessun problema. Per quanto mi riguarda, ho le mani strapulite e la coscienza stra-a-posto. Forse Bossi per essere più preciso dovrebbe dire per la violazione di quale norma e per quale reato”. A proposito poi del testo messo a punto dal governo la Iervolino aggiunge: “Nel decreto sui rifiuti ora all’esame del presidente della Repubblica per quanto riguarda l’emergenza Napoli, per quello che sappiamo noi, non c’è proprio niente. Ci sono cose che saranno sufficienti in futuro come la regolarizzazione del procedimento per i termovalorizzatori, il potere al presidente della Regione… Va tutto benone però… Ammesso che le cose che sono andate in giro siano quelle giuste”.
L’AFFONDO DEL QUOTIDIANO EUROPA: “SINDACO FANTASMA, DIMETTITI”. “Rosa Russo Iervolino lasci la poltrona di sindaco di Napoli. Si dimetta. Avrebbe dovuto, secondo noi, lasciare già da tempo, ma adesso la situazione è per davvero insistenibile. Anche e soprattutto per lei che con ogni evidenza non ce la fa. Ed è inutile fingere che non sia così”. Lo scrive Europa, quotidiano di area Pd, in un editoriale in seconda pagina firmato da Maria Lavia. “Meglio fare un bel gesto chiudendola”, prosegue il quotidiano del Pd sottolineando che “una Napoli ridotta così reclama che sui volti pagina. Da subito. ‘Non ho poteri’, dice lei. Ma il fatto che si senta così inutile è un motivo in più per andarsene”. Europa incalza: “Ci sono le responsabilità per una raccolta differenziata mai partita su cui indaga la magistratura: e questa è colpa di Rosetta”; “una donna coraggiosa, schietta, riformista. Una donna che oggi ha evidentemente chiuso con la politica”. Il quotidiano conclude: “Anche se è brutto e politicamente scorretto dirlo così: un sindaco fantasma non serve a Napoli, alla politica, a nessuno”. Nell’editoriale, Lavia si rivolge al sindaco e dice: “Si dimetta, dunque, e Napoli vada al voto prima possibile, con liste e candidati freschi. Si azzeri, e si ricominci, magari con un governo di unità cittadina, si apra un laboratorio politico con persone serie non importa se con tessera, quale tessera, senza tessera pronte a servire e salvare Napoli. Persino per un Pd pieno di lividi e ferite forse potrebbe esserci spazio”.
UE: “MASSIMA URGENZA SU DOSSIER NAPOLI”. La missione degli ‘ispettori’ dell’Ue è appena tornata al quartier generale dell’Esecutivo europeo a Bruxelles. Joe Hennon, portavoce del responsabile all’ambiente Janez Potocnik fa sapere che “La Commissione europea tratterà con urgenza il dossier dei rifiuti a Napoli. Ora spetta a noi decidere se dobbiamo aprire una seconda procedura d’infrazione al Trattato Ue nei confronti dell’Italia” già condannata nel marzo scorso da una prima sentenza della Corte di giustizia europea. Una eventuale seconda condanna sarebbe inevitabilmente accompagnata da pesanti sanzioni. Nell’immediato, spiega ancora Hennon, “gli esperti che sono tornati da Napoli faranno un rapporto sulla missione. Si terrà una riunione a questo scopo per conoscere la situazione e le informazioni emerse dagli incontri che gli esperti europei hanno avuto con le autorità italiane”. E chiaro comunque, sottolinea il portavoce – “che la situazione dei rifiuti a Napoli è sempre seria e contiamo sulle autorità italiane affinché agiscano concretamente”. Cosa attende l’Europa l’ha già illustrato a Napoli con chiarezza Pia Bucella, direttore per la politica dell’ambiente alla Commissione europea, che guidava la delegazione dell’Ue. “Un piano per i rifiuti credibile che individui anche le soluzioni transitorie nelle more dell’entrata in funzione degli impianti necessari per lo smaltimento dei rifiuti, che richiederanno almeno due-tre anni”.