Roma – Ha ottenuto il via libera alla fiducia al Senato il decreto anti-terrorismo, testo approvato con 161 sì, 108 no e un astenuto. Tra le novità: introdotte pene più severe per foreign fighters e lupi solitari; inserito l’obbligo di arresto in flagranza per gli scafisti e prorogate le missioni internazionali.
Il nuovo testo sancisce una reclusione che va dai 5 agli 8 anni di prigione per chi si arruola per andare a combattere all’estero con i terroristi dell’Isis, e per chiunque organizzi, finanzi o propagandi viaggi finalizzati al terrorismo. Per essi scatta la custodia cautelare in carcere. Prevista anche la perdita della potestà genitoriale se viene coinvolto un minore.
Medesima situazione per i lupi solitari, la cui pena può variare dai 5 ai 10 anni di reclusione. In questa categoria rientrano tutti coloro che si addestrano da soli, in Italia, per colpire con atti terroristici il Paese.
L’utilizzo del web per diffondere propaganda, arruolare nuovi combattenti, o svolgere qualsiasi azione legata al terrorismo, è considerato un’aggravante. In questo caso è previsto l’obbligo di arresto in flagranza.
Eliminata la norma che autorizzava la polizia a utilizzare programmi per acquisire “da remoto” le comunicazioni e i dati presenti nei Pc. I providers saranno obbligati a oscurare i contenuti illeciti.
Autorizzata l’intercettazione preventiva sulle reti informatiche degli indagati di reati di terrorismo internazionale.
Previsto anche un aumento del contingente militare per il controllo del territorio. Da quota 3mila si potrà passare a 3.300 militari già a partire dal 30 giugno.
Affrontata anche la problematica degli attacchi terroristici contro pescherecci e navi commerciali nel Mediterraneo. Per prevenire questa situazione sono stati stanziati 40 milioni di euro, che saranno utilizzati per organizzare l’operazione “mare sicuro”.
Ad assumere la responsabilità del coordinamento delle inchieste sul terrorismo sarà il procuratore nazionale Antimafia.