Milan affonda il Parma. Napoli insegue espugnando l’Olimpico

di Redazione

CavaniIl Milan mette al sicuro il primato, con un netto 4-0 sul Parma (e prima rete di Cassano in rossonero), ma il Napoli lo insegue a -3 espugnando l’Olimpico di Roma con una doppietta di Cavani che mette ko i giallorossi.

MILAN-PARMA 4-0. Dopo i due pareggi consecutivi, il Milan non poteva rispondere meglio: Seedorf (alla prima rete in campionato), Cassano (alla prima marcatura in rossonero) e Robinho (doppietta) hanno regolato 4-0 un Parma mai in partita e ora precipitato in pieno nella lotto per non retrocedere, visto che le altre pericolanti – complici alcuni scontri diretti – faranno punti e si riavvicineranno agli emiliani (un punto in quattro partite). Non c’era Pirlo, infortunato, e Seedorf è stato preferito a Robinho (entrato nella ripresa) e a Pato, tornato in panchina, per dare man forte alla coppia Ibra-Cassano. In difesa è tornato invece Nesta. Marino aveva scelto il doppio centravanti affiancando Amauri a Crespo, davanti a Giovinco, ma i gialloblu non sono mai stati pericolosi. Il Milan ci mette 25 secondi ad andare al tiro, ma Mirante è bravo a deviare in angolo. All’8′, però, il primo gol: assist di Ibrahimovic, Seedorf dribbla anche il portiere del Parma e deposita in rete. Al 17′ il Diavolo raddoppia e chiude di fatto la partita: triangolo Cassano-Gattuso-Cassano e il barese di destro mette dentro siglando la prima rete in rossonero e la 100esima con i club italiani. Nella ripresa, al 13′, Allegri inserisce Robinho al posto di Seedorf e brasiliano fa dilagare il Milan con due reti al 16′ e al 20′ sempre su assist di un ottimo Cassano.

ROMA-NAPOLI 2-0. Per i partenopei decisiva la doppietta firmata dal “solito”Cavani, a segno al 4’secondo temposu rigore dopo un fallo su Hamsik (il pallone finisce sul palo ed entra in porta prima di sbattere sul secondo montante ed uscire, la Roma contesta ma la rete è regolare) e al 38′ su cross di Cannavaro. Grazie a questo successo la squadra di Mazzarri conserva ilsecondo posto salendo a 49 punti,a tre lunghezzedal Milan capolista, mentre i giallorossi, al secondo stop consecutivo,restano settimi, a quota 39. Per gli uomini di Mazzarri è la settima vittoria esterna della stagione (a Roma non vinceva da 18 anni). Per la Roma continua il periodo nero dopo il 3-5 di San Siro con l’Inter e il pareggio interno con il Brescia, ma tante erano le assenze in difesa (Mexes e Burdisso). A poco è valsa la pretattica del tecnico giallorosso Ranieri, che contrariamente a quanto ci si attendeva ha mandato in campo Borriello accanto a Vucinic e lasciato Totti e Menez in panchina. Per il capitano solo una scampolo di partita (15′) e ingresso in campo proprio pochi secondi prima del raddoppio napoletano. Mazzarri si è detto ben felice per il “salto di qualità”, mentre Ranieri ha ammesso che la sconfitta, la prima in casa del campionato, ridimensiona la Roma: “A questo punto lottare per lo scudetto mi sembra una parola grossa, ma non penso che basti una sconfitta per dire che il giocattolo si è rotto. Ma è vero che quest’anno non c’è la squadra dell’anno scorso, non corriamo più come allora e bisogna capire perché”.

SCAMBIO DI SPUTI ROSI-LAVEZZI. Brutto episodio a metà primo tempo di Roma-Napoli, beccato dalle telecamere di Sky Sport, ma non rivelato dalla terna arbitrale guidata da Bergonzi. Nell’intervallo del match si vede il giallorosso Rosi avvicinarsi all’argentino Lavezzi e sputargli alle spalle, all’altezza del collo, e ricevere a sua volta dall’argentino uno sputo all’altezza del viso. A essere precisi, l’unica cosa piuttosto certa è il gestaccio di Lavezzi, che Cassetti va subito a segnalare all’arbitro Bergonzi, urlando: “Gli ha sputato, gli ha sputato”. Mentre lo sputo iniziale di Rosi non è netto dalle immagini trasmesse, anche se sembra molto probabile. Il direttore di gara della sezione di Genova ha fatto cenno di proseguire: a fare giustizia, e a chiarire la dinamica del fattaccio, sarà la prova tv. In vista, ci sono pesanti squalifiche.”Ho risposto a una sua gomitata a gioco fermo – ha detto a fine gara il giallorosso Aleandro Rosi ai microfoni di Sky – Io mi sono innervosito e da lì è nata la sgradevole situazione che abbiamo vissuto. È stato molto furbo a non farsi vedere dall’arbitro – ha aggiunto Rosi -Non penso di dovermi prendere tutte le colpe. Lo sputo? Io non l’ho preso, il suo mi ha colpito in faccia”. Sullo sgradevole episodio ha espresso il suo parere anche Walter Mazzarri, tecnico del Napoli: “Ho parlato con Lavezzi – ha detto dopo la fine del match – e mi ha confidato di essere stato provocato. Ha subito uno sputo dall’avversario, sul collo e a quel punto si è sentito di rispondere. Secondo me ha sbagliato, ma un episodio simile è capitato anche a me quando giocavo. Sono cose che ti fanno arrabbiare e perdi la testa”. Il tecnico ha ammesso di attendersi una decisone in merito dal giudice sportivo, attraverso la prova tv, anche se spera nella clemenza e che si tenga conto della “provocazione subita”.Non è stato tenero, anche con il suo giocatore, il tecnico giallorosso Claudio Ranieri: “Non ho parlato col giocatore di questo episodio, ma se ha fatto ciò che mi dite – ha detto ai giornalisti – lo trovo inqualificabile. Sputare a un avversario è la cosa peggiore che si possa fare su un campo di calcio”.

JUVENTUS-INTER 1-0. L’Olimpico di Torino si conferma inespugnabile per l’Inter che per il terzo anno di fila non passa. A vincere è la Juventus, grazie ad una rete siglata da Alessandro Matri, ultimo colpo di mercato. Delneri torna al 4-4-2 con Toni e Matri in avanti, mentre Del Piero parte dalla panchina. Difesa con Bonucci e Barzagli al centro e Sorensen e Chiellini sugli esterni, rispettivamente a destra e sinistra. A centrocampo si rivede Marchisio, insieme ad Aquilani, Melo e Krasic. Leonardo risponde con l’undici titolare della scorsa settimana per la vittoriosa trasferta contro la Roma. Un 4-3-1-2 con Eto’o e Pazzini in avanti e Sneijder a supporto; centrocampo con Motta, Kharya e Cambiasso; difesa Maicon, Ranocchia, Cordoba e Zanetti. Il primo tempo i nerazzurri lo lasciano completamente alla Juve, che al 30’ va in vantaggio con Matri: colpo di testa dell’ex cagliaritanosfruttando un cross di Sorensen e un erroraccio di Cordoba, che si fa anticipare. Nella ripresa l’Inter reagisce, con Pazzini che al 50′ trova il primo tiro in porta: Buffon smanaccia un suo colpo di testa su cross di Maicon. Poi la Juve riprende in mano di nuovo il gioco e sfiora tre volte il raddoppio: prima con Matri, che spreca di testa, poi con Chiellini che manda fuori un colpo di testa su calcio d’angolo. Leonardo inserisce Pandev al posto di Kharya, Delneri fa uscire Toni per Iaquinta, Marchisio per Pepe e Felipe Melo per Sissoko. Nell’ultimo quarto d’ora, non vedendo sviluppi positivi, il tecnico dell’Inter prova il tutto per tutto con Nagatomo, che rileva Cambiasso. I nerazzurri tentano l’assedio ed Eto’o “grazia” letteralmente gli avversari, sprecando almeno tre palle gol, soprattutto colpendo una traversa a porta vuota all’88’.

LA FIORENTINA SBANCA PALERMO.La Viola torna grande in Sicilia: a quasi un anno dall’ultimo successo esterno (1-3 a Napoli) la Fiorentina nell’anticipo delle 12.30 ha espugnato il Barbera con un sontuoso 4-2 maturato nell’ultimo quarto di gara. I viola, in svantaggio due volte nel corso del match, hanno conquistato tre punti grazie a un ispirato Ljajic: appena entrato il giovane serbo (18 anni) ha provocato l’autorete di Bovo al 78′ e all’88’ ha servito un perfetto assist per il capitano Montolivo. Prima di subire il sorpasso il Palermo si era portato avanti due volte, al 7′ del primo tempo con Pastore ed al 48′ con Nocerino, facendosi raggiungere prima da Alberto Gilardino al 36′ e poi da Michele Camporese (altro 18enne) al 70′.

LE ALTRE PARTITE.Torna alla vittoria la Lazio, che passa a Brescia senza troppa fatica con un gol per tempo (Gonzalez prima, Kozak poi). La quadra di Reja si porta così a 45 punti in classifica. Ma ancora una volta a dare spettacolo è la strepitosa Udinese di Guidolin, che con una doppietta di Di Natale inframmezzata da una rete di Inler si è presa i 3 punti a Cesena. I friulani salgono così a 43 punti, staccando il Palermo battuto dalla Fiorentina. Nette le vittorie della Sampdoria sul Bologna (3-1, con i gol blucerchiati segnati nei primi 16 minuti) e del Cagliari sul Chievo (4-1, con doppietta del brasiliano Nené). Più sofferto e combattuto il successo del Catania, il primo per il nuovo tecnico Diego Simeone: 3-2 in rimonta sul Lecce, grazie a una doppietta su punizione di Lodi, dopo che Jeda e Munari avevano ribaltato il gol di Silvestre. Al Bari, infine, ha relativamente giovato l’addio di Ventura, sostituito da Bortolo Mutti: con il Genoa è finita 0-0, che per la classifica dei baresi – ultimi – serve a poco.

CLASSIFICA: Milan 52, Napoli 49, Lazio 45, Inter 44*, Udinese 43, Juventus 41, Palermo 40, Roma 39*, Cagliari 35, Fiorentina 32*, Chievo 31, Sampdoria 30, Bologna 29*, Genoa 29*, Parma 26, Catania 26, Lecce 24, Brescia 22, Cesena 21, Bari 15. *una partita in meno

RECUPERI. Tre recuperi in serie A: Fiorentina-Inter mercoledì 16 febbraio alle 18.30,Samp-Genoa mercoledì 16 febbraio alle 18.30, e Bologna-Roma (da definire).

PROSSIMO TURNO (19-20 febbraio): Sabato 19, ore 18 Bologna-Palermo, ore 20.45 Inter-Cagliari. Domenica 20, ore 12.30 Lecce-Juventus, ore 15 Chievo-Milan, Fiorentina-Sampdoria, Genoa-Roma, Lazio-Bari, Parma-Cesena, Udinese-Brescia, ore 20.45 Napoli-Catania.

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