NAPOLI. Sette misure dicustodia cautelare in carcere sono state eseguite dalla polizia in relazione all’omicidio di Ciro Cozzolino, 43 anni, ucciso il 4 maggio del 1999 a Montemurlo (Prato).
Un agguato di stampo camorristico: la vittima, all’epoca detenuta in regime di semilibertà, fu assassinata a colpi di pistola all’esterno di un circolo sportivo. Per il delitto erano state già arrestate tre persone, prima condannate all’ergastolo, poi assolte.
L’operazione, denominata ‘Never give up’ (‘Mai arrendersi’), fa seguito a un’inchiesta delle squadre mobili di Firenze e di Prato, coordinata dalla Dda di Firenze. Emesseotto misure cautelari, di cui sette eseguite, mentre un’altra persona è attualmente ricercata.
Le indagini in quel periodo ipotizzarono che il movente dell’omicidio potesse essere legato al fatto che Cozzolino, detto “Vicienz ‘o pazzo”, aveva assunto un ruolo autonomo e di rilievo in alcuni giri di affari commerciali, di interesse di clan camorristi antagonisti, quali Birra-Iacomino e Ascione-Suarino, attivi nella zona di Ercolano. Ora sono stati ricostruiti ruoli e responsabilità di altre persone facenti parte del gruppo che, secondo gli inquirenti, decise di eliminare il 43enne di origini campane.
Proprio a danno del clan Birra-Iacomino nei giorni scorsi è stata eseguita un’operazione, con 17 arresti, riguardante un traffico di indumenti usati, con base a Prato, fra Campania, Toscana ed Emilia Romagna.