La Città dà l’addio a “Mastro Aniello”

di Redazione

Trentola Ducenta – C’è costernazione in città, per la dipartita di “mastro Aniello”, al secolo Aniello Griffo, 87 anni, per tutti il punto di riferimento dello sviluppo, dell’urbanesimo e dell’edilizia cittadina, sin dagli anni sessanta.

In tanti si rivolgevano a mastro Aniello, per consigli, ma anche per un aiuto, per costruirsi la meritata casa, che incominciava a prendere delle costruzioni fatte in legno e paglia, al centro del ‘luogo’, il pezzo di terreno dato in dote a giovane coppie di sposi.

Mastro Aniello costruiva per tutti quelli che dovevano mettere su famiglia, quando l’economia trainante era ancora agricola e povera e non permetteva a tutti di avere la disponibilità economica. Non faceva problemi, a lui interessava la felicità delle giovani coppie, pagamenti rateizzati e sempre in concomitanza con le annate agricole. E se l’annata non andava bene non era un problema, mastro Aniello aspettava, senza mai chiedere gli interessi, anzi a volte sostenendo le giovani coppie.

Fu scelto anche dall’allora vescovo di Aversa, Antonio Cece, per la prima ristrutturazione del seminario vescovile. Non ha mai inseguito il successo, preferendo invece il valore dell’onestà. Benvoluto, stimato, lucido, cordiale, una parola buona per tutti, nonostante l’età avanzata.

Poi il 24 ottobre del 2014, nottetempo, alcuni rapinatori incappucciati fecero irruzione nella sua casa, malmenando lui e l’anziana moglie Raffaella per un magro bottino di poche centinaia di euro. Quella brutta notte ha segnato per sempre Aniello che, oltre alla moglie, ai figli Luigi, Gaetano, Teresa, Luigia e Anna, lascia in tutti un patrimonio inestimabile, l’entusiasmo di fare agli altri, quello che vorremmo fosse fatto a noi.

di Franco Musto

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