Fingevano viaggi in famiglia per vendere droga: 4 arresti

di Redazione

 NAPOLI. Fingevano viaggi in auto di normali e insospettabili famiglie, con tanto di bambini al seguito, e al telefono parlavano dei carichi di droga conducendo la trattativa in codice come se fosse l’acquisto di macchine o lavori edili.

Quattro persone delle province di Napoli e Caserta sono state arrestate all’alba dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria del comando provinciale di Avellino.L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, e’ partita da alcuni controlli lungo il tratto irpino dell’autostrada A16 Napoli-Canosa. Dagli elementi raccolti sono stati ricostruiti collegamenti con i clan Nuvoletta-Polverino per la gestione del traffico di sostanze stupefacenti tra l’Italia, la Francia e la Spagna.

Le indagini hanno portato, nel tempo, all’individuazione di un’associazione a delinquere italo-albanese finalizzata allo sfruttamento della prostituzione nelle zone di Capua e Marcianise, in provincia di Caserta, alla soluzione di un caso di omicidio ed al sequestro di circa 13 chilogrammi di sostanze stupefacenti (hashish) operato dal comando provinciale di Avellino nel 2006 nei confronti di due albanesi a Teramo. Per l’introduzione in Italia dello stupefacente, i corrieri dell’organizzazione utilizzavano strade diverse per percorrere le stesse rotte, varcando nottetempo i confini di Spagna, Francia e Italia e trasportando a bordo anche donne e bambini, per meglio simulare un normale viaggio di famiglia.

Attraverso strade secondarie, infine, penetravano in territorio campano, dove trovavano ad accoglierli i basisti dell’organizzazione che prendevano in consegna i carichi, per poi avviarli alle diverse piazze di spaccio in territorio campano. L’intera indagine è nata a seguito di un controllo su strada operato lungo l’A16 nel corso del quale furono acquisiti importanti elementi per avviare l’intera attività di servizio, prima coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino e trasmessa poi per competenza alla Dda di Napoli.

Determinanti per la comprensione delle modalità operative adottate dall’organizzazione, sono stati si sono rivelate le specifiche indagini tecniche, incentrate su conversazioni in cui era utilizzato un complesso linguaggio convenzionale che utilizzava terminologie apparentemente riferibili a vendite di autovetture o forniture di beni e servizi per l’edilizia in luogo delle reali ed illecite transazioni oggetto dei rapporti tra i responsabili del traffico di sostanze stupefacenti.

Dopo l’esecuzione contestuale delle quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, sono state effettuate perquisizioni a Marano (Napoli) e a Castel Volturno (Caserta).

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