Italicum, il governo ottiene la prima fiducia alla Camera

di Redazione

Roma – Si avvicina l’approvazione finale dell’Italicum. Il governo – con 352 voti favorevoli, 207 contrari e un astenuto – ha ottenuto dalla Camera la prima delle tre fiducie, quella sull’articolo 1 della riforma della legge elettorale che introduce il premio alla lista e la soglia di sbarramento al 3%. Giovedì le altre due votazioni.

“Grazie di cuore ai deputati che hanno votato la prima fiducia. La strada è ancora lunga ma questa è la volta buona”, ha scritto il premier Matteo Renzi su Twitter.

Tra le opposizioni, i deputati di Sel hanno partecipato alle operazioni con una fascia nera al braccio in segno di lutto. Hanno votato anche i deputati del MoVimento 5 Stelle. 38 i deputati del Pd che non hanno votato la fiducia all’Italicum, come emerge dai tabulati, tenendo conto anche delle assenze giustificate.

I deputati democratici che non votarono il Jobs Act erano stati 29. Ecco “dissidenti” della minoranza Pd che non hanno votato la fiducia: Roberta Agostini, Albini, Bersani, Bindi, Bossa, Bruno Bossio, Capodicasa, Cimbro, Civati, Cuperlo, D’Attorre, Fabbri, Gianni Farina, Fassina, Folino, Fontanelli, Fossati, Carlo Galli, Giorgis, Gnecchi, Gregori, Laforgia, Letta, Leva, Maestri, Malisani, Marco Meloni, Miotto, Mugnato, Murer, Giorgio Piccolo, Pollastrini, Stumpo, Vaccaro, Zappulla, Zoggia, Epifani, Speranza.
E’ “incomprensibile” la decisione di non votare la fiducia da parte di dirigenti del Pd, come Bersani e Letta, che hanno guidato il partito “in momenti molto più complicati, durante i quali è stata posta la fiducia senza discussioni”. Lo ha detto Matteo Orfini, presidente del Pd, parlando con i giornalisti a Montecitorio, dopo l’approvazione della prima fiducia sulla riforma elettorale.

Per il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, “siamo in linea con i numeri delle altre fiducie. E’ il primo passo”.

“Io non esco dal Pd, bisogna tornare al Pd. Il gesto improprio di mettere la fiducia lo ha fatto Renzi, non io. E’ lui che ha fatto lo strappo”, ha detto Pier Luigi Bersani che ha smentito lo spettro della scissione prima del voto sulla fiducia all’Italicum.

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