Guerra per lo spaccio di droga, 6 fermi dopo un agguato nel casertano

di Redazione

 SANTA MARIA CV. Guerra tra bande che si contendono il mercato degli stupefacenti.

Carabinieri e polizia hanno bloccato, a Santa Maria Capua Vetere (Caserta),un commando armato di sei persone che aveva attentato alla vita di un pregiudicato scarcerato da pochi mesi, esplodendogli contro decine di colpi di arma da fuoco.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sono stati individuati e sottoposti a fermo tutti e sei i responsabili del raid, membri di un’agguerrita organizzazione in lotta per il controllo delle piazze di spaccio nel grosso centro casertano. La sparatoria si è verificata nel pomeriggio di lunedì 4 aprile nel piazzale di un deposito di una ditta di traslochi, in cui lavora come operaio la vittima designata, che è miracolosamente scampato all’agguato insieme agli altri presenti. Nel prosieguo dell’operazione sono state recuperate e sottoposte a sequestro due pistole calibro 7,65 utilizzate dagli attentatori (una rubata e l’altra con matricola abrasa) nonché una pistola giocattolo priva di tappo rosso ed un coltello a scatto di grosse dimensioni nella disponibilità della vittima dell’agguato e di altro soggetto in sua compagnia.

I fermati sono: Mario Mastroianni, 39 anni, Pasquale Fava, 32, Francesco Di Monaco (detto “‘O Frinquello”), 29, Vincenzo Santone (detto “‘O Zuoppo”), 27, Biagio Merola (detto “Panzella”), 23, Cristian De Luca, 19, tutti di Santa Maria Capua Vetere.

In particolare le indagini permettevano di accertare che i soggetti sopra indicati, in concorso tra loro, nella tarda mattinata di lunedì 4 aprile, a Santa Maria Capua Vetere, in via Consiglio d’Europa, esplodevano ad altezza d’uomo 20 colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di Giuseppe Pimpinella, 29 anni, del posto, mentre si trovava all’interno del piazzale della ditta di traslochi, ove lavorava come operaio, senza però attingerlo o ferirlo. In particolare, in base alle risultanze investigative, il gruppo giungeva sul luogo del delitto a bordo di uno scooter mod. Vespa, su cui viaggiavano Di Monaco e Santone, materiali esecutori, mentre Fava e Mastroianni, a bordo di una Seat Arosa, di proprietà del Merola, e Merola e De Luca, a bordo di una Mini Cooper intestata a Santone, li seguivano.

Cristian De Luca Francesco Di Monaco Pasquale Fava

Cristian De Luca

Francesco Di Monaco

Pasquale Fava

Mario Mastroianni

Vincenzo Santone

Mario Mastroianni

Vincenzo Santone

Immediatamente dopo l’attentato, pattuglie della Digos e della Squadra Mobile di Caserta, a breve distanza dal luogo dell’attentato, intercettavano lo scooter su cui viaggiavano Santone e Di Monaco, che materialmente avevano appena sparato all’indirizzo della vittima designata, i quali venivano bloccati dopo un tentativo di fuga ed un inseguimento, mentre alcuni equipaggi della compagnia dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, intervenuti sul posto, a loro volta, fermavano la vettura Mini Cooper citata, su cui si trovavano Merola e De Luca, rinvenendo, nel portabagagli, un passamontagna ed un paio di guanti gialli corrispondenti a quelli utilizzati dagli attentatori, secondo le prime notizie fornite da alcuni testimoni. Le incalzanti indagini avviate immediatamente da polizia e carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, tempestivamente informata, permettevano di ricostruire dettagliatamente l’episodio delittuoso.

Si appurava che gli indagati, a bordo dei descritti veicoli, effettuavano un primo sopralluogo presso la ditta di trasporti, dove si trovava Pimpinella insieme ad un amico, i quali, alla vista del gruppo, avrebbero esibito con intenti intimidatori una pistola, verosimilmente giocattolo, ed un grosso coltello a scatto. Il gruppo, per tutta risposta, istigato in particolare da Fava e da Mastroianni, a sua volta si procurava una pistola Beretta calibro 7,65, completa di matricola, risultata rubata ed una Sig Sauer P. 226 calibro 7,65 parabellum, con matricola abrasa, successivamente recuperate e sequestrate, passamontagna e guanti in lattice, che venivano indossati da Santone; questi, insieme a Di Monaco a bordo dello scooter, seguiti dagli altri quattro a bordo delle menzionate vetture, raggiungevano via Consiglio d’Europa e dalla strada esplodevano, ad altezza d’uomo, 20 colpi all’indirizzo del piazzale della ditta dove si trovava Pimpinella, il titolare della stessa ed alcuni addetti, rimasti tutti miracolosamente incolumi.

Le immediate indagini, articolatesi in sequestri, acquisizioni di sommarie informazioni, perquisizioni ed interrogatori dinanzi al pm, permettevano di delineare il ruolo di tutti gli altri componenti del gruppo, in particolare quello di promotori ed istigatori del delitto di Fava e Mastroianni, nonché la partecipazione di De Luca e Merola, oltre che di Di Monaco e Santone quali materiali esecutori. Pertanto, all’esito delle investigazioni, la Procura, sulla scorta dell’univoco quadro indiziario raccolto da polizia e carabinieri, emetteva in nottata decreto di fermo nei confronti di tutti gli indagati sopra citati. Venivano inoltre recuperate le due pistole utilizzate nell’attentato, occultate tra i rovi prospicienti una strada interpoderale contigua allo svincolo di San Prisco del raccordo Anas che collega Santa Maria a Maddaloni. In base alle indagini, il movente del tentato omicidio potrebbe ricondursi alla contrapposizione di due diversi gruppi criminali che si contendono il controllo delle piazze di spaccio nel comprensorio sammaritano. I fermati sono stati associati alla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

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