Napoli-Milan 3-0, ora i tifosi sognano qualificazione Champions

di Redazione

Napoli – Il Napoli divora un Milan impalpabile nel posticipo della 34esima giornata di serie A e si porta a 4 punti dal terzo posto della Lazio con cinque giornate da disputare e lo scontro diretto ancora da giocare.

I rossoneri possono recriminare per un’espulsione di De Sciglio dopo appena 45’ dal calcio d’inizio, ma per il resto è stato un assolo azzurro con Andujar spettatore non pagante.

Per gli uomini di Inzaghi si tratta della terza sconfitta consecutiva e sabato c’è la Roma a San Siro: attesa una nuova contestazione da parte della curva che ormai ha scaricato De Jong e compagni.

Inizio da incubo per il Milan di Inzaghi che dopo appena 45” si trova con l’uomo in meno, per l’espulsione di De Sciglio per fallo in area su Hamsik, e con la possibilità di andare subito sotto dagli 11 metri. Higuain, però, dal dischetto si lascia ipnotizzare da un Diego Lopez super.

Con l’uomo in più, il Napoli sfrutta gli spazi, ma manca sempre l’ultimo passaggio e nel finale di tempo è il diavolo ad andare a un passo dal clamoroso vantaggio con un colpo di testa di Bonaventura che scheggia il palo con Andujar battuto.

Nella ripresa gli azzurri sfondano soprattutto dalle parti di Bocchetti e Inzaghi decide di correre ai ripari mandando in campo Bonera, ma è proprio il numero 25 rossonero con una respinta corta dentro l’area di rigore a dare ad Hamsik il pallone del meritato vantaggio. Il diavolo crolla fisicamente e mentalmente e in 6′ si ritrova sotto addirittura di 3 gol.

Dopo Hamsik, infatti, fanno festa Higuain e Gabbiadini. Diego Lopez nel finale evita il poker su un gran destro a giro di Mertens.

La panchina di Filippo Inzaghi non è a rischio. Il Milan ha comunicato che il tecnico rossonero resterà alla guida della squadra fino al termine del campionato. “Alla squadra chiedo di finire con dignità la stagione e voglio dare spazio ai giovani”, ha dichiarato Inzaghi a fine partita (guarda il video della conferenza stampa). “Dicono che resto fino al termine della stagione? Sono sei mesi che si parla del mio futuro, penso solo al campo”, così l’allenatore del Milan.

Nell’analizzare la sconfitta contro il Napoli, il tecnico ha sottolineato come l’espulsione di De Sciglio abbia condizionato il match. “Perdere un giocatore dopo pochi secondi è dura. Quando poi prendi gol molli un po’ e dispiace, non meritavamo questo passivo. Oggi alla squadra non si può dire nulla. La gara è stata condizionata dall’episodio, forse il giallo sarebbe stato più giusto perché il rosso l’ha condizionata troppo. Quest’anno ce ne capitano di tutti i colori”.

“Quando giochi contro una squadra così forte in dieci – prosegue – è molto difficile e quando prendi gol è finita. Se subisci reti al 70′ poi è impensabile ribaltare la gara, il loro palo è entrato mentre il nostro con Bonaventura è uscita”.

Inzaghi fa anche un bilancio della sua esperienza da allenatore: “Nella mia carriera quest’ anno sarà fondamentale – dice – Il rimpianto più grosso è gennaio-febbraio, ci sono mancati 15 giocatori ma ho sbagliato ad abbandonare il 4-3-3. Poi tutto diventa più difficile quando ogni gara diventa una finale. Forse l’assenza di Montolivo è un rimpianto. Di una stagione del genere bisogna tenere tutto, io dopo qualche mese ho capito tante cose. Dispiace perché eravamo partiti molto bene, ma a inizio 2015 c’è stato questo black-out e abbiamo fatto fatica a riprenderci”.

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