Giudice di Pace, Palmiero: “Per il Governo dobbiamo arrangiarci”

di Antonio Arduino

Aversa – Insoddisfacenti, se non inconsistenti, le risposte del Governo e dagli Enti locali in ragione delle segnalazioni sollevate dall’avvocatura per garantire il miglior funzionamento degli Uffici” .

Così il presidente della Camera civile del tribunale Napoli Nord, Carlo Maria Palmiero, definisce i risultati degli sforzi delle associazioni forensi che hanno coinvolto anche il parlamento con una interrogazione del senatore Lucio Romano.

“Oggi, nonostante la disponibilità mostrata dal Presidente della Corte di Appello di Napoli a farsi portavoce col Ministero delle criticità evidenziate anche dalla Presidente del Tribunale di Napoli Nord, assistiamo ad un’ulteriore compressione dell’orario di accesso alle cancellerie e prevediamo, dal 25 maggio, il sostanziale fermo dell’attività giudiziaria presso il Giudice di pace”, scrive Palmiero.

“Per il Tribunale – ricorda – non tutto il Castello è stato liberato dalla polizia penitenziaria. Inadeguato è il personale amministrativo con la conseguenza che, dal 30 aprile 2015, la Presidente è stata costretta a ridurre a tre ore al giorno l’orario di accesso alle cancellerie”.

“Per l’ufficio del Giudice di Pace – continua – l’edificio in cui è ospitato è insufficiente. Non risultano appaltati i lavori per la ultimazione della sede nell’ex complesso di San Domenico. Il personale da 2 ministeriali e 4 comunali si ridurrà a 2 e 1 dal 25 maggio, Non si conosce ancora l’esito della promessa del Comune di dotare, a proprie spese, l’ufficio di un ulteriore unità”.

“Infine, –conclude – il Ministero della Giustizia ha scaricato sul Comune ogni responsabilità e onere, fino al 1 settembre 2015. Insomma, è come dire arrangiatevi”.

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