Roma – Previste alle 14 di giovedì le riunioni dei due uffici di presidenza che si terranno in contemporanea alla Camera e al Senato in merito alla proposta di delibera messa a punto da Grasso e Boldrini sul taglio dei vitalizi per i condannati.
La proposta di delibera prevede l’abolizione del vitalizio per i parlamentari condannati in via definitiva a più di due anni per reati di mafia, terrorismo e quelli contro la Pubblica Amministrazione, fatta eccezione per l’abuso d’ufficio, e tutti quelli che comportano condanne superiori ai 6 anni.
Nell’ultima bozza è stato affrontato anche il tema della riabilitazione. La proposta prevede che in caso di riabilitazione il vitalizio potrà essere riassegnato, un punto sul quale si registrano molti malumori all’interno soprattutto del M5S.
“Per arrivare a questo risultato ci sono voluti dei mesi di lavoro, durante i quali sia la Camera che il Senato hanno chiesto pareri ad esperti costituzionalisti e hanno approfondito i complessi aspetti giuridici e amministrativi della questione. Adesso è tempo di decidere”, ha dichiarato in una nota diffusa il presidente della Camera, Laura Boldrini.
Dissensi da parte dell’Italia dei valori che ha presentato una proposta di legge più severa. “La proposta elaborata dai presidenti di Camera e Senato è blanda perchè non coinvolge molti degli ex-parlamentari che sono stati giudicati incandidabili dalla Legge Severino per i quali il vitalizio rischia di poter essere mantenuto”, hanno dichiarato i deputati IDV.
In particolare fanno riferimento a: Silvio Berlusconi che percepisce un assegno da 8mila euro; Marcello Dell’Utri; Cesare Previti; Arnaldo Forlani; Paolo Cirino Pomicino; Gianni De Michelis, Claudio Martelli, Alfredo Vito, Toni Negri, Gianstefano Frigerio.
L’IDV propone anche l’eliminazione dei vitalizi erogati ogni mese agli eredi dei defunti, vedove e figli, con stipendi mensili che oscillano da 1700 euro a fino oltre 7mila, netti.