CASERTA. Continua incessante la ricerca di Michele Zagaria, l’ultimo boss dei Casalesi che ancora manca all’appello delle forze dell’ordine e viene alla luce un nuovo bunker.
Un covo ricavato a Casal di Principe nel pavimento della cucina di un affiliato e con tutta probabilità utilizzato in passato per nascondere i latitanti in fuga. Nellambito di una operazione contro la criminalità organizzata della provincia coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, la squadra Mobile di Caserta ha effettuato numerose perquisizioni domiciliari nei confronti di pregiudicati organici al clan dei Casalesi.
E proprio nellabitazione di uno di questi, il 38enne M. L., pregiudicato per estorsione aggravata, rapina e reati in materia di armi, è stata rinvenuta lapertura del bunker. Il rifugio, ormai inutilizzabile, era stato riempito recentemente versandovi chili e chili di sabbia.
Durante le operazioni, a Casapesenna, la polizia è intervenuta rimuovendo le telecamere installate allesterno delle abitazioni di altri due pregiudicati per violazione della normativa a tutela della privacy. Le apparecchiature, infatti, erano state collocate in modo da consentire il controllo delle aree pubbliche e delle strade nelle adiacenze degli edifici, anziché, come imposto dalla normativa, limitarsi al presidio dei soli accessi.
Sempre a Casapesenna gli agenti della questura insieme alla polizia municipale, hanno proceduto al sequestro e abbattimeno di un manufatto abusivo. Si trattava di un muro realizzato da un pregiudicato nei pressi della propria abitazione: in questo modo la strada su cui affacciava, da arteria di transito, era stata trasformata in vicolo cieco.