Prg, i socialisti a Caldoro: “Ritiri subito il regolamento”

di Redazione

Gennaro OlivieroNAPOLI. “Il Regolamento attuativo della legge sul governo del territorio è uno schiaffo ai Comuni campani: Caldoro lo ritiri o proporremo al Consiglio di respingerlo”.

E’ la posizione politica del gruppo regionale del Pse e della segreteria regionale del partito sul Regolamento proposto dal governo regionale in attuazione della legge regionale 6/2004 che disciplina competente e strumenti urbanistici dei diversi livelli del governo del territorio. Stamani, in conferenza stampa, il capogruppo regionale del Pse, Gennaro Oliviero, il consigliere regionale, e componente dell’Ufficio di Presidenza, Gennaro Mucciolo, il segretario regionale Fausto Corace e il dirigente della segreteria regionale Marco Di Lello, hanno spiegato i motivi per i quali il Pse chiederà alla prossima Conferenza dei Capigruppo – che si terrà lunedì prossimo – di iscrivere il provvedimento all’ordine del giorno del Consiglio regionale per proporne il non accoglimento.

“Il Regolamento solleva un problema politico fondamentale che investe i rapporti Giunta-Consiglio ovvero il rispetto delle prerogative dell’istituzione consiliare che il governo regionale non può pensare di calpestare presentando un testo ‘prendere o lasciare’ senza tenere conto delle osservazioni che vengono formulate dal Consiglio” – ha sottolineato Oliviero; nel merito del Regolamento, il capogruppo regionale del Pse ha evidenziato che “esso è illegittimo in quanto viola le previsioni della legge regionale alla quale intende dare attuazione e priva i Comuni delle proprie prerogative in materia urbanistica attribuendo alle Province ampi poteri di pianificazione urbanistica che giungono finanche alla delimitazione dei centri storici”.

“E’ palese il tentativo di attribuire alle Province politicamente amiche ‘mani libere’ sulla pianificazione urbanistica soprattutto nei grandi centri urbani, da Napoli, a Caserta, a Salerno” – ha sottolineato Oliviero. “La nostra iniziativa vuole, infatti, essere anche un grido di allarme nei confronti dei Comuni delle principali città campane affinchè si oppongano al Regolamento della Giunta-Caldoro – ha sottolineato Corace – in quanto è in atto un processo di espropriazione delle prerogative dei Comuni che perderebbero il loro potere di pianificazione urbanistica. Per questo – ha proseguito Corace – chiediamo a tutti i Sindaci e da amministratori locali di scendere in campo contro il governo regionale per scongiurare l’approvazione del Regolamento e annunciamo che, qualora ciò dovesse avvenire, lo impugneremo nelle sedi giudiziari”.

“Il Regolamento prevede che i piani regolatori generali e i programmi di fabbricazione vigenti perdono efficacia dopo diciotto mesi dalla sua entrata in vigore e che, a seguito di ciò, si applica la disciplina del Testo Unico 267/2001 per i Comuni sprovvisti di strumenti urbanistici – ha spiegato Mucciolo – : una situazione che riguarda 530 Comuni campani su 551, comprese le principali città, quali Napoli e Salerno, ai quali, da gennaio 2013, quando, verosimilmente, non avranno fatto in tempo a dotarsi del Puc, saranno consentiti solo interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro di singoli immobili esistenti (né abbattimento e ricostruzione né nuove edificazioni) o, ma solo fuori dai centri abitati, nuova edificazione con limiti davvero stringenti. Insomma – ha rimarcato Mucciolo – una mortificazione senza precedenti dei territori e di chi li rappresenta, nonché un tentativo di accentrare nelle Province ogni potestà pianificatoria”.

“Il Regolamento è un madornale errore politico della giunta e della maggioranza di governo – ha aggiunto Di Lello – che, da assessore regionale all’Urbanistica della Giunta Bassolino, è stato il ‘padre’ politico della legge regionale 16/2004 – perché porterà alla decadenza degli strumenti urbanistici attualmente in vigore nella stragrande maggioranza dei Comuni della Campania e provocherà il ripetersi delle ‘mani sulla città’ con urbanizzazioni selvagge e pericolo di infiltrazioni camorristiche”.

“La legge 16 è nata con un obiettivo del tutto opposto a quello delineato dal Regolamento attuativo proposto dalla giunta – ha proseguito Di Lello -in quanto è finalizzata a far sì che ogni ente territoriale metta in campo la propria attività di programmazione urbanistica e, nel caso di Comuni inadempienti rispetto alla adozione dei Puc, la Regione provveda al relativo commissariamento: istituto che la giunta regionale non ha adottato preferendo dare alle Province di centro destra ‘mani libere sulla pianificazione del territorio”.

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